Puru essende a forte iberizzate tenent mannu faschent e atrativa sas tzerimònias de su tziclu de sa Pasqua. Sas tzerimònias de sa Chida santa, essende festas litùrgicas e paraliturgiche, si caraterizant pro sas sacras rapresentatziones chi in non pagas tzitades e paisos sunt scandite de sa polivocalità de sos càntigos confraternali e de sas professones, belle a sostituire sa coralidade partetzipativa chi in sa majore ala de sas festas sardas est dada dae su ballu.
Sas festas sardas, pro su prus festas religiosas e traditzionales, s'acumprint mescamente intre maju e cabudanni. Devenint prus numerosas, a manu a manu chi nche s'acùrtziat a custu ùrtimu mese. In maju/làmpadas arribbaiat a cumprimentu s'annada pastorale (torrada de sa transumanza, tosatura, bèndida de su casu, collida de sas printzipales provistas alimentares).
In trìulas ("triulas") si messaiat e s'immagazzinava su trigu ("s'incunza de subra de trigu"), chi, paris cun su regortu de sas favas, de sos fasolos e de su mosto ("incunza de ischit fae, de subra de 'asolu e de subra de mustu") e a su companatico ("s'aunzu"), ricavadu pro su prus de su porcu de ingrasso ("mannale") e de su casu, costituiant s'alimentu base e cuotidianu. Su tziclu de s'annu agru-pastorale torraiat a leare in cabudanni ("Capudanni").
Ultres a sa majore disponibilidade de tempus si teniat prus disponibilidade de benes alimentares e de dinari, torrados a pònnere, in ala, in tzìrculu a traessu de formas vàrias de ospitalidade a sos partetzipantes a sas festas, no a casu numerosas in custu arcu temporale.
B'agatamus, intre sas àteras, sa festa de Santu Isidoro, veneradu dae sos massajos ma fintzas de sos pastores, sa festa de San Costantino, veneradu mescamente de sos pastores, e sa festa de San Giovanni, in sa cale ricorrenza si serraiant sos contos de sos cuntratos agràrios e pastorales.
Ma mescamente fiat su tempus de sas "festas longas", cun permanèntzia novendiale acanta unu santuàriu de su campu in cale beniat sotzializadu belle totu, dae su disaogu a su sonnu. Costumàntzia e modu tzerimoniale chi paret rimandos a sos ritos de incubatzione preistòricos acanta sas tumbas de sos gigantes e a s'ordalia chi si presumit benneret praticada in sas adiacenze de sos putzos sacros de perìodu nuràgicu.
Il 6 e 7 luglio in diversi paesi della Sardegna, come Sedilo, Pozzomaggiore e Samugheo, si svolge una corsa rituale a cavallo dedicata a San Costantino: l'Ardia. Grandi folle si accalcano lungo questi percorsi per ammirare la bravura e il coraggio dei cavalieri.Il 6 e 7 luglio in diversi paesi della Sardegna, come Sedilo, Pozzomaggiore e Samugheo, si svolge una corsa rituale a cavallo dedicata a San Costantino: l'Ardia. Grandi folle si accalcano lungo questi percorsi per ammirare la bravura e il coraggio dei cavalieri, che con una corsa sfrenata rievocano in modo suggestivo e originale l'epica battaglia che vide contrapposti a Ponte Milvio l'esercito di Massenzio e quello dell'imperatore romano Costantino. Corse diverse, ma la stessa devozione e passione per una tradizione che affonda le sue radici nella storia e nella tradizione più autentica della Sardegna, isola in cui da sempre la popolazione ha misurato il suo valore con la destrezza a cavallo. Una festa incredibile a ricordo di un Santo che Santo non è: Santu Antine o Costantino Imperatore, mai canonizzato realmente dalla chiesa cristiana, ma venerato con grande devozione in quest'isola, dove tradizione, religione e misticismo fin dalla notte dei tempi si sono fuse creando un mondo di magia e memoria.La tradizione vuole che il gruppo di cavalieri, guidati da dei capicorsa reggenti bandiere o stendardi, spingano i loro magnifici e veloci cavalli lungo un percorso che li condurrà attorno al santuario dedicato al Santo, davanti al quale si esauriranno i loro giri. Delle tante manifestazioni, sicuramente l'Ardia più famosa è quella di Sedilo, che si svolge in un anfiteatro naturale alla periferia del paese. La corsa, cui partecipano solo cavalieri sedilesi, si svolge in entrambi i giorni: la prima giornata vede la partecipazione di tantissimi visitatori, che qui accorrono da tutta la Sardegna per ammirare il coraggio e la destrezza di questi uomini valorosi; la seconda invece prevede un'Ardia più privata, cui prendono parte solo gli abitanti del paese. A questa seguirà, dopo due settimane, l'Ardia a piedi che vedrà la partecipazione di donne, bambini e anziani.Stessa suggestione e modalità caratterizza l'Ardia di Pozzomaggiore, coi suoi Alfieri che rendono omaggio al loro Santo protettore correndo attorno alla bella chiesetta liberty a lui dedicata. Il 7 luglio anche altri paesi della Sardegna vedono le loro strade coperte di terra calpestate dagli zoccoli roventi dei veloci destrieri sardi sempre in onore di San Costantino. È il caso di Samugheo, che pur non conservando più il santuario dedicato al Santo Imperatore, ha mantenuto viva questa tradizione trasferendo la sua corsa attorno alla chiesetta campestre dedicata a San Basilio.Il termine Ardia col tempo è poi passato a designare le corse rituali in genere, tanto che altri paesi sardi così chiamano alcune loro corse equestri che si sviluppano attorno ai loro santuari campestri, dedicate però a Santi diversi. Dualchi e Noragugume ne sono esempi interessanti: nel primo paese si corre il 28 e 29 giugno una corsa devozionale in onore di San Pietro, mentre nel secondo essa si corre il giorno della Pentecoste.
Leggi tutto Il 6 e 7 luglio in diversi paesi della Sardegna, come Sedilo, Pozzomaggiore e Samugheo, si svolge una corsa rituale a cavallo dedicata a San Costantino: l'Ardia. Grandi folle si accalcano lungo questi percorsi per ammirare la bravura e il coraggio dei cavalieri.Il 6 e 7 luglio in diversi paesi della Sardegna, come Sedilo, Pozzomaggiore e Samugheo, si svolge una corsa rituale a cavallo dedicata a San Costantino: l'Ardia. Grandi folle si accalcano lungo questi percorsi per ammirare la bravura e il coraggio dei cavalieri, che con una corsa sfrenata rievocano in modo suggestivo e originale l'epica battaglia che vide contrapposti a Ponte Milvio l'esercito di Massenzio e quello dell'imperatore romano Costantino. Corse diverse, ma la stessa devozione e passione per una tradizione che affonda le sue radici nella storia e nella tradizione più autentica della Sardegna, isola in cui da sempre la popolazione ha misurato il suo valore con la destrezza a cavallo. Una festa incredibile a ricordo di un Santo che Santo non è: Santu Antine o Costantino Imperatore, mai canonizzato realmente dalla chiesa cristiana, ma venerato con grande devozione in quest'isola, dove tradizione, religione e misticismo fin dalla notte dei tempi si sono fuse creando un mondo di magia e memoria.La tradizione vuole che il gruppo di cavalieri, guidati da dei capicorsa reggenti bandiere o stendardi, spingano i loro magnifici e veloci cavalli lungo un percorso che li condurrà attorno al santuario dedicato al Santo, davanti al quale si esauriranno i loro giri. Delle tante manifestazioni, sicuramente l'Ardia più famosa è quella di Sedilo, che si svolge in un anfiteatro naturale alla periferia del paese. La corsa, cui partecipano solo cavalieri sedilesi, si svolge in entrambi i giorni: la prima giornata vede la partecipazione di tantissimi visitatori, che qui accorrono da tutta la Sardegna per ammirare il coraggio e la destrezza di questi uomini valorosi; la seconda invece prevede un'Ardia più privata, cui prendono parte solo gli abitanti del paese. A questa seguirà, dopo due settimane, l'Ardia a piedi che vedrà la partecipazione di donne, bambini e anziani.Stessa suggestione e modalità caratterizza l'Ardia di Pozzomaggiore, coi suoi Alfieri che rendono omaggio al loro Santo protettore correndo attorno alla bella chiesetta liberty a lui dedicata. Il 7 luglio anche altri paesi della Sardegna vedono le loro strade coperte di terra calpestate dagli zoccoli roventi dei veloci destrieri sardi sempre in onore di San Costantino. È il caso di Samugheo, che pur non conservando più il santuario dedicato al Santo Imperatore, ha mantenuto viva questa tradizione trasferendo la sua corsa attorno alla chiesetta campestre dedicata a San Basilio.Il termine Ardia col tempo è poi passato a designare le corse rituali in genere, tanto che altri paesi sardi così chiamano alcune loro corse equestri che si sviluppano attorno ai loro santuari campestri, dedicate però a Santi diversi. Dualchi e Noragugume ne sono esempi interessanti: nel primo paese si corre il 28 e 29 giugno una corsa devozionale in onore di San Pietro, mentre nel secondo essa si corre il giorno della Pentecoste.
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