Gaston Vuillier (1846-1915) è un ritrattista francese molto conosciuto e amato ,che illustra opere di Chateubriand e di Mérimée, saggista e collaboratore di diverse riviste, per una delle quali - il "Journal de voyages" - compie un viaggio nelle Baleari, in Corsica e in Sardegna, scrivendo vari servizi che raccoglierà in un libro, intitolato "Impressions de voyage" edito a Parigi nel 1893.
"La Sardegna fu una visione abbacinante: in questa terra sconosciuta agli Italiani medesimi, dove i costumi d'altri tempi hanno conservato la loro originale bellezza conobbi da vicino, familiarmente, il farsetto di velluto, ed il medioevo trascorse ogni giorno al mio fianco, come se il mondo non avesse ruotato per quattro o cinque secoli". Con queste parole nella nota al lettore il Vuillier anticipa la sua scrittura visiva, icastica, dove le sue attitudini e qualità di pittore passano per osmosi alla penna, in un libro ricco di caratterizzazioni, di immagini forti, di colori. Giunge a Porto Torres e quando, dopo una tempesta in mare vede per la prima volta le coste isolane, affida le sue sensazioni a un acquerello: "Il cielo si colorò di rosa pallido e sagome di montagne si dipinsero davanti a noi. Questa è la Sardegna". Poi però annota che il primo paese che visita è "triste e povero, con case basse, dove si vedono errare bambini smunti, e il suo porto pare uno stagno".
Quella delle acque morte è una vera ossessione per il francese, che vede nella malaria la causa della cappa di povertà che opprime l'isola, devastando la salute dei suoi abitanti e divenendo il simbolo di un oblio antico, che gli antichi dominatori hanno tra loro perpetrato e che ora continua con lo Stato unitario, che nei mesi del suo viaggio ha vita ormai trentennale.
Questo a tratti oscura i colori delle sue pagine, che si accendono specialmente nelle descrizioni della natura, delle foreste ancora folte e numerose, dei costumi colorati dei paesi. Il Vuillier descrive anche le città: Sassari, "l'incantevole", Alghero, dove ha "la piena illusione della Catalogna", e una Cagliari ventosa, nella quale si anima nel visitare Castello e la cattedrale, descritta accuratamente negli interni. Immagini vive, arricchite da sessantotto incisioni, raccolte in un'opera che, assieme a quella di
Edwardes, chiude un ciclo sui viaggiatori, quello dell'Ottocento, che si riaprirà nel secolo successivo con "sguardi" e prospettive diverse.
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Author : Fontana, Paolo <1951- >
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