Nato a Siligo (Sassari) nel 1938, Gavino Ledda apprende precocemente il mestiere di pastore, dopo essere stato costretto dalla famiglia ad abbandonare la scuola.
Ventenne si arruola nell'esercito ed ha finalmente l'occasione di conoscere un mondo più vasto e di coltivare il suo nuovo interesse per gli studi. Nell'arco di soli otto anni percorre tutte le tappe della carriera scolastica, dalla licenza media ai corsi universitari, e nel 1969 si laurea in Lettere a Roma. Nel 1971 è assistente di Filologia romanza e di Linguistica sarda presso l'Università diCagliari.
Già da qualche tempo aveva in cantiere il progetto del suo romanzo autobiografico, "Padre padrone: l'educazione di un pastore", che, pubblicato nel 1975 da Feltrinelli, vincerà il Premio Viareggio e otterrà uno straordinario successo. Nel 1977 le vicende del romanzo, nella riduzione cinematografica dei fratelli Taviani (Palma d'oro al "Festival di Cannes"), raggiungono un pubblicopiù ampio e rilanciano la sua fama.
Le sue opere successive, "Lingua di falce" (Feltrinelli, Milano 1978), "AurumTellus" (Scheiwiller, Milano 1991) e "I cimenti dell'agnello: novelliere gaìnico"(Scheiwiller, 1995) non hanno il medesimo successo di pubblico, ma interessano molto la critica per l'oltranza sperimentale e per la carica espressiva che le caratterizza.
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