The transition from ancient bronze to middle bronze (1600-1300 BC) marks the real beginning of the cultural phase that we call Nuragic civilization.
Its symbolic monument is the nuraghe, a tower-like building, made of large stones, more or less regularly worked, inside which we find one or more overlapping rooms characterized by a “false dome” or “tholos” roof.
It comes both in the single-tower version and in planimetrically complex versions in which surrounding towers are added to a central tower connected to each other by curtain walls. To these complex structures, called 'bastions', are then added additional turreted walls, called 'antemurals'.
Around numerous nuraghi, villages are then built with stone huts covered in branches or lithic slabs, sometimes organized as federal sanctuaries.
There are also other types of buildings: protonuraghi or pseudonuraghi or corridor nuraghi, giant tombs, temple structures.
Protonuraghi are buildings that differ significantly from classical nuraghi: they are more squat in appearance and generally irregular in plan, inside they do not house the large circular chamber typical of the nuraghe, but one or more corridors and some rare cells covered in false vaults.
The tombs of giants, used for collective burials, are characterized by their plan in the shape of a bullfighting head. There are two main types: the one with an orthostated chamber and exedra, as in the case of Li Lolghi (Arzachena), and the one with a chamber and exedra in row masonry, such as the tomb of Domu 'e s'Orku (Siddi).
Nuragic temples are divided into three categories: the “well temples” (underground structures with a tholos roof reserved for the worship of water), the “sacred fountains” (which performed a similar function but fished the aquifer directly at the level of the floor); the “megaron” temples (which derive their name from their structural resemblance to the Greek “megaron”).
Nella letteratura specialistica si impiegano tre termini per designare una stessa tipologia di monumento: "protonuraghe", "pseudonuraghe", "nuraghe a corridoio". Nonostante ciò, i tre termini non possono essere considerati semplicemente dei sinonimi.Il primo termine "protonuraghe" fa precedere al all'espressione "nuraghe" (che, ricordiamolo, si riferisce ad un monumento a torre tronco-conica, caratterizzato all'interno dalla presenza di una o più camere sovrapposte, voltate con la cosiddetta "tholos" o "falsa cupola") l'elemento "proto" derivante dal greco "prôtos", che significa "primo", "originario". L'utilizzo del termine "protonuraghe" per designare un determinato monumento (e, più in generale, un determinato tipo di monumento) implica quindi la convinzione che tale monumento preceda cronologicamente e/o strutturalmente il nuraghe vero e proprio (i cosiddetti "protonuraghi" infatti presentano al loro interno non camere a tholos, ma "a corridoio").Anche nel secondo termine "pseudonuraghe" si fa precedere l'espressione "nuraghe" da un elemento di derivazione greca: "pseudo", che significa "falso", "apparente", "esteriormente simile". In questo caso, il rapporto che si instaura tra il monumento denominato "nuraghe" e il monumento denominato "pseudonuraghe" risulta diversamente definito rispetto al primo caso: la somiglianza tra i due viene indicata come solo apparente e quindi non sostanziale.Infine, nel terzo caso, abbiamo una presa di posizione sul piano interpretativo ancora differente. Il monumento infatti viene definito esplicitamente "nuraghe". L'accostamento della seconda parte del sintagma (termine che designa un insieme di parole dotate di una propria autonomia rispetto al resto del discorso in cui si trovano inserite) produce però un mutamento del significato di questo termine, facendoci esplicitamente intendere che il termine "nuraghe" può legittimamente essere utilizzato anche per un monumento privo della copertura "a falsa cupola" nelle camere interne.Qualunque sia la scelta terminologica adottata, è comunque certo che ci si sta riferendo alla stessa tipologia di monumenti, contraddistinti da una struttura architettonica massiccia, spesso da una planimetria detta "reniforme" (termine che fa esplicito riferimento alla forma che ricorda appunto quella di un rene) o, in altri casi, a nave rovesciata. Si tratta di monumenti più bassi dei nuraghi classici (quelli noti non superano i 10 m a fronte di nuraghi che superano l'altezza di 20 m), tendenzialmente privi delle grandi camere con copertura "a falsa cupola", anche se questo tipo di copertura poteva essere impiegato in qualche piccolo ambiente che si affacciava sui corridoi interni, vera caratteristica architettonica di questi monumenti.I protonuraghi noti sono circa 300, un numero molto inferiore dunque a quello dei nuraghi classici, tutt'altro che certo in assenza di un vero e proprio censimento regionale, ma ritenuto oscillante tra i 7.000 e i 10.000 unità (numeri comprensivi peraltro degli stessi protonuraghi).Non è affatto da escludere che le indagini future accertino che alcuni dei monumenti tradizionalmente noti come nuraghi appartengono in realtà alla tipologia dei protonuraghi.
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