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Phoenician Age

Phoenician Age

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Le colonie fenicie in Sardegna. Collezione Cartografica della Biblioteca del Consiglio Regionale della Sardegna

With the arrival of the Phoenicians in Sardinia, the Nuragic world comes into direct contact with the urban model that has long established itself in the Mediterranean basin. Archaeological data attest to commercial and cultural contacts between Sardinians, Phoenicians and Greeks in indigenous centers, as in the case of the nuraghe and related village of Sant'Imbenia, in the bay of Porto Conte (Alghero).
Starting from the 12th century BC, several Phoenician commercial embankments were founded in Sardinia, which then, between the 9th and 7th centuries BC, came to assume, in various cases, the characteristics of real urban realities.
This is the case of the coastal cities of Sulky (Sant'Antioco), Karaly (Cagliari), Nora (Pula), Bithia (Domus de Maria), Cuccureddus (Villasimius), Tharros (Cabras), Othoca (Santa Giusta). Internal cities such as Monte Sirai (Carbonia) and fortified centers such as Pani Loriga (Santadi) were also founded.
As for the urban organization of the Phoenician centers, we know that within the walls there were houses, public buildings, workshops and craft plants, temples, with the acropolis on which an important sanctuary generally stood.
Outside the city walls were located the necropolis and the Tophet, the place intended for the burial (and according to some scholars also for the sacrifice) of children.
As in the case of the city, the introduction of writing also represents a revolutionary event in the Sardinian scenario, to the extent that it is used as a powerful tool to support the urban model, hitherto foreign to Nuragic culture.

Carbonia, fortificazioni fenicie di nuraghe Sirai. Foto da Sardegna DigitalLibrary
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The pre-colonial period
The first signs of the Phoenician presence in Sardinia can be framed chronologically starting from the 12th century BC to at least the first half of the 8th century BC and are relevant to the so-called “pre-colonial” pha...
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Oristano, Antiquarium Arborense, Maschera Fenicio-punica. Foto di Luigi Pietro Olivari, 2009, da Catalogo RAS
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Reperti della civiltà fenicio-punica in Sardegna
Intorno al IX sec. a.C. in Sardegna ha inizio il fenomeno della colonizzazione dei Fenici, la popolazione semitica che occupava le coste del Libano sin dal III millennio a.C.
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Insights

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Cartaginesi in Sardegna

A movimentare la situazione di relativo equilibrio instauratasi in Sardegna in età fenicia tra forze culturali differenti, arrivano nell'isola, intorno alla metà del VI sec. a.C., i Punici, ovvero i "fenici" di Cartagine, la potente colonia fenicia fondata nel Nord Africa verso la fine del IX sec.a.C. Il passaggio della Sardegna sotto il dominio cartaginese accentuò ulteriormente il fenomeno di integrazione tra Sardi e Fenici. Tale fenomeno rimase attivo a lungo anche dopo la conquista romana dell'isola.Al contrario, l'incontro nell'isola tra Fenici e Cartaginesi provocò quel conflitto che non si era manifestato nel contatto tra le genti nuragiche e fenicie.I dati archeologici rilevati a Monte Sirai, uno dei siti-chiave per la strategia fenicia e punica di controllo territoriale dell'isola, mostrano tracce evidenti di distruzione e incendio riferibili proprio al momento in cui i Cartaginesi giunsero in Sardegna.Il successo delle ambizioni di conquista dell'isola da parte dei Cartaginesi fu agevolato anche dall'alleanza politico-militare con gli Etruschi, la quale ebbe ripercussioni non solo locali, ma anche nello scacchiere mediterraneo.La presenza cartaginese fu rafforzata dalla creazione di nuove città, come Cornus (Santa Caterina di Pittinuri) e Neapolis (Guspini). Nacquero anche nuovi centri minori e fortificazioni sparsi in varie zone del territorio isolano.Particolarmente intenso si fece in questa fase lo sfruttamento agricolo, finalizzato in particolare alla produzione cerealicola.

Read everything Read everything A movimentare la situazione di relativo equilibrio instauratasi in Sardegna in età fenicia tra forze culturali differenti, arrivano nell'isola, intorno alla metà del VI sec. a.C., i Punici, ovvero i "fenici" di Cartagine, la potente colonia fenicia fondata nel Nord Africa verso la fine del IX sec.a.C. Il passaggio della Sardegna sotto il dominio cartaginese accentuò ulteriormente il fenomeno di integrazione tra Sardi e Fenici. Tale fenomeno rimase attivo a lungo anche dopo la conquista romana dell'isola.Al contrario, l'incontro nell'isola tra Fenici e Cartaginesi provocò quel conflitto che non si era manifestato nel contatto tra le genti nuragiche e fenicie.I dati archeologici rilevati a Monte Sirai, uno dei siti-chiave per la strategia fenicia e punica di controllo territoriale dell'isola, mostrano tracce evidenti di distruzione e incendio riferibili proprio al momento in cui i Cartaginesi giunsero in Sardegna.Il successo delle ambizioni di conquista dell'isola da parte dei Cartaginesi fu agevolato anche dall'alleanza politico-militare con gli Etruschi, la quale ebbe ripercussioni non solo locali, ma anche nello scacchiere mediterraneo.La presenza cartaginese fu rafforzata dalla creazione di nuove città, come Cornus (Santa Caterina di Pittinuri) e Neapolis (Guspini). Nacquero anche nuovi centri minori e fortificazioni sparsi in varie zone del territorio isolano.Particolarmente intenso si fece in questa fase lo sfruttamento agricolo, finalizzato in particolare alla produzione cerealicola.

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