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Regione Sardegna

tempio

ambito punico-romano

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Categoria

Titolo

tempio

Descrizione

Il tempio, realizzato in diverse fasi, dall'età punica a quella romana imperiale, si eleva sulla sommità di un modesto rilievo che costituisce le propaggini meridionali del Monte Conca S'Omu, lambito dal corso del Rio Antas. Il sacello originario, d'età punica, è stato individuato, due metri a nord-ovest dall'inizio della scalinata del tempio monumentale romano, in un muro di schegge piatte di calcare, legate con malta di fango scuro, che ne costituisce verosimilmente il suo lato sud-orientale: altri lacerti murari, realizzati con la stessa tecnica muraria, si riconoscono 6 metri a nordovest. I muri delimitano uno spuntone roccioso calcareo di 3 metri di lunghezza e 4,25 di larghezza. A nord di questo si sviluppa un pavimento di calce e pietrisco , di m 5.50 x 4.50 che penetra sotto gli ultimi gradini della scalinata romana, fino alle fondazioni del podio. Alcuni blocchi d'arenaria, pertinenti al tempio punico, tra i quali conci "a gola egizia", sono riutilizzati nella struttura della gradinata d'accesso. Il tempio d'età romana mantiene l'orientamento del precedente sacello punico e si articola in una scalinata di m. 17.25 x 9.30 e in un podio di m 23.25 x 9.30, alto m 1.10 dal piano di campagna, su cui si edificano in elevato le strutture templari attualmente visibili. Nella scalinata, in corrispondenza della roccia sacra cartaginese (BIBH 00002865, p. 34), si sviluppava l'area sacrificale. I gradini erano pavimentati in cocciopesto, superstite solo in un unico lembo presso l'angolo nord della gradinata, realizzata, sopra una griglia di muretti, con blocchi squadrati di calcare e d'arenaria: questi ultimi, posti in opera soprattutto nelle fiancate, sono di riutilizzo. Il podio è in opus quadratum delimitato da blocchi di calcare legati tra loro con grappe di piombo colate in incavi "a coda di rondine". La parte sommitale si suddivide in pronao, cella e adyton. Il primo, profondo 6.60 m, ha quattro colonne di calcare in facciata e due sui lati, a fusto liscio, basi attiche e capitelli ionici. La loro altezza ricostruita è di m 8; il diametro alla base di m 0.95. Il colonnato termina con un'architrave su cui si sviluppa un'iscrizione dedicatoria. Il suo pavimento è completamente rovinato da scavi clandestini. Segue la cella, delimitata da un solo filare di blocchi calcarei, lunga metri 11.25, larga 7.40: sul lato sud-orientale si apre l'ingresso, evidenziato dalla soglia superstite. Il pavimento è rivestito da un mosaico con una fascia bianca di raccordo, bordo nero e campo bianco. Alla cella si accedeva anche tramite due ingressi coassiali disposti sui lati lunghi, preceduti da una scala di tre gradini. Nella parete di fondo della cella si aprono due ingressi che introducono in due piccoli vani quasi quadrati che costituivano l'adyton bipartito. Davanti agli accessi sono realizzate due vaschette quadrate di 1.20 m di lato e profonde 1 m, impermeabilizzate con uno strato di cocciopesto: una scaletta consentiva di raggiungerne il fondo.Segue la cella, delimitata da un solo filare di blocchi calcarei, lunga m 11.25, larga 7.40: sul lato sudorientale si apre l'ingresso, evidenziato dalla soglia superstite. Il pavimento è rivestito da un mosaico con una fascia bianca di raccordo, bordo nero e campo bianco. Alla cella si accedeva anche tramite due ingressi coassiali disposti sui lati lunghi, preceduti da una scala di tre gradini. Nella parete di fondo della cella si aprono due ingressi che introducono in due piccoli vani quasi quadrati che costituivano l'adyton bipartito. Davanti agli accessi sono realizzate due vaschette quadrate di 1.20 m di lato e profonde 1 m, impermeabilizzate con uno strato di cocciopesto: una scaletta consentiva di raggiungerne il fondo. Ad una distanza di 5.20 m a nordest del tempio si osserva un ambiente rettangolare, orientato allo stesso modo del tempio realizzato con blocchi di calcare e malta di fango: l'edificio si conserva per una lunghezza di m 12.30, una larghezza di m 3.30 ed un'altezza di m 0.90. Attualmente il tempio è il risultato del restauro condotto da F. Barreca, terminati nel 1976. Stato di conservazione: buono

Descrizione Fisica

unità di misura: m; altezza: 9.10; larghezza: 40; MISN=9.25

Detentore dei Diritti

proprietà Ente pubblico territoriale

Diritti

Provvedimento di tutela: dm (l. 1089/1939, art. 44); estremi: 1984/01/30

ID

2000227146

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