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Regione Sardegna

officina tintoria

ambito romano

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Categoria

Titolo

officina tintoria

Descrizione

Officina tintoria sita presso il palazzo dell’INPS, tra via XX Settembre e viale Regina Margherita. Emersa nel 1956 a seguito dei lavori di ampliamento del palazzo dell’INPS, si compone di quattro vani a pianta rettangolare, di uguale orientamento, di cui oggi si conserva solo quello di dimensioni maggiori. A pianta rettangolare, conserva due vasche, site rispettivamente nella sua porzione settentrionale e meridionale, ed un pozzo ubicato tra le due in posizione centrale. I piani pavimentali sono costituiti da selciati lapidei - conservati ai lati ovest ed est -, da pavimenti in cocciopesto - con tracce di un’originaria pittura rossa stesa superiormente ed inserti marmorei all’interno - conservati ad ovest e ad est/sud-est del pozzo e da superfici a mosaico che corrono lungo i lati sud-ovest e sud-est dello stesso. Si conservano, inoltre, tracce del rivestimento intonacale delle vasche, interno ed esterno, costituito da opus signinum con funzione impermeabilizzante, di colore rosato, realizzato con frammenti laterizi macinati grossolanamente, pietrisco e malta. La vasca posta a sud, a pianta rettangolare, mostra nella sua parete sud-est parte della muratura costituita da conci calcarei di medie dimensioni. Conserva inoltre, sul fondo, lembi residui pertinenti al suo originario rivestimento orizzontale, ancora visibile in sezione. La vasca posta a nord, a pianta quadrangolare e di dimensioni minori, conserva, lungo l’attacco tra le pareti ed il fondo, il pulvino a profilo convesso tipico di tali strutture e funzionale alla pulizia delle stesse. Il pozzo, a canna rettangolare, mostra il lato nord-est scavato nella roccia affiorante, mentre gli altri costruiti con blocchetti squadrati di tramezzario, disposti a filari paralleli secondo piani di posa sub-orizzontali e con rinzeppature litiche. Gli attuali conci parallelepipedi di dimensioni minori soprastanti la muratura originaria dovrebbero afferire ad un suo riutilizzo in età altomedievale. Per quanto concerne i mosaici, è perfettamente leggibile l’iscrizione di “M. Ploti Silisonis F. Rufus” - identificato come il proprietario della fullonica - posta tra il pozzo ed il bancale sito immediatamente a nord-ovest della vasca sud: a tessere nere su campo bianco, è inquadrata da una cornice rossa nel cui registro superiore campeggiano due coppie di fiori bianchi entro cerchi neri separati da due motivi a clessidra rossi su sfondo verde. A nord continua con un motivo, che circonda i lati sud-est e sud-ovest del pozzo rispettandolo nei suoi limiti, in cui si alternano motivi animali (delfini, pesci) ad oggetti quali ancore, bipenne e timoni, realizzati a tessere nere su sfondo bianco. A nord-est del pozzo si trovano i resti di un altro mosaico con cornice a scacchiera bianca e nera e campo interno bianco con disegni a tessere nere ed inserzioni marmoree colorate. Al di sopra di un consistente interro dovuto ad un periodo di abbandono, si nota la sovrapposizione di strutture murarie in opera quadrata, con conci calcarei a bugnato di chiaro reimpiego e pertinenti ad un precedente edificio punico, che testimoniano una fase di riutilizzo dell’area in età tardo antica-altomedievale in termini verosimilmente difensivi. Stato di conservazione: cattivo

Descrizione Fisica

unità di misura: m; larghezza: 5.50; MISN=4.80

Detentore dei Diritti

proprietà Ente pubblico non territoriale

Diritti

Provvedimento di tutela: dm (l. 1089/1939, artt. 1, 2, 3); estremi: 1956/11/20

ID

2000231027

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