"Chiedo la massima indulgenza per questo piccolo prodotto letterario che vorrei presentare come un ritratto fedelmente abbozzato della più grande e meno conosciuta delle soleggiate isole del Mediterraneo. Ichnusa è lo straordinario nome della Sardegna; l'isola, che è stata di volta in volta colonizzata da Fenici, Cartaginesi, Romani, Spagnoli, Pisani e Genovesi, e conserva ancora molte interessanti memorie di queste numerose dominazioni. Ora si trova sotto il dominio dell'antica casa di Savoia, conferendo così il titolo di re di Sardegna al principe di Piemonte, duca di Savoia e Genova".
Così nella prefazione Mary Davey apre il racconto del suo soggiorno nell'isola, durato dal 1848 al 1850, e che ha come titolo "Ichnusa, due piacevoli anni nell'isola di Sardegna", edito a Londra nel 1861 e cui farà seguito un secondo,"Sardinia", del 1874.
Si hanno poche notizie su quest'insolita viaggiatrice solitaria, unica donna dell'Ottocento a raccontarci la sua esperienza, ma non certo unica inglese: altri la precedettero e la seguiranno, così come nutrito è il gruppo di conterranei residenti a Cagliari che la Davey si reca a trovare appena sbarcata nella capitale e ai quali, nel corso dell'opera fa continuo riferimento, raccontandone la vita in una terra ben diversa dalla loro: "Ho sentito affermare varie volte, e ci credo, che gli inglesi residenti in terra straniera siano le persone più piacevoli del mondo"; e ancora: "sono le persone più buone del mondo, proverbialmente imprudenti e terribilmente ostinati". È una imprenditrice, e - oltre i motivi di piacere - molto probabilmente giunge nell'isola per sondare la possibilità di rapporti commerciali con una terra che doveva apparire come ricca di risorse e occasioni di arricchimento. Il suo è un racconto romanzato, cita le parole dei compagni di viaggio, arricchisce ogni descrizione con considerazioni, giudizi, paragoni con la sua terra; osserva la vitalità, il vociare, il movimento delle persone. È protestante, e con un accento marcato descrive e critica usanze religiose che non comprende, o che sono lontane dalle sue abitudini: "Tutti quei culti religiosi celebrati ogni giorno nell'isola sanno più o meno di idolatria; persino la profonda devozione e l'assoluta fede sono molto belle da osservare ed hanno il loro effetto sull'immaginazione, se non anche sul cuore".
Attraverso il racconto della vita degli inglesi nell'isola, la Davey ci consegna l'unico "sguardo" femminile della Sardegna ottocentesca.
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Testi
Autore : Davey, Mary
Anno : 2002
Autore : Desogus, Francesca
Anno : 2018
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