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• Soggetto

  
  • Eroti e ghirlande, gorgoneion

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  • Si intuisce la parte inferiore dei corpi di alcuni animali (forse due), in corsa verso sinistra e separati da un motivo vegetale a forma di calice; l’animale a destra parrebbe un felino.

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  • Tiaso marino

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  • al centro della fronte è un medaglione circolare all'interno del quale è un busto muliebre frontale; veste tunica e pallio e regge un volumen tra le mani. Pettinatura a due bande ondulate e spartite sulla fronte, portate dietro le orecchie a formare una crocchia sulla fronte. Due Vittorie sorreggono il medaglione, sotto il quale tre putti pigiano l'uva che trabocca da un tino quadrangolare. Gli altri settori della composizione sono occupati ciascuno da due Geni delle Stagioni, raffigurati come putti, stanti, corpo frontale, teste di scorcio verso il medaglione, le gambe in posizione simmetrica e contrapposta. Da sinistra verso destra, l'Inverno, vestito di corta tunica a mezze maniche, la testa avvolta in uno scialle annodato intorno al collo, ai piedi alti calzari a stivaletto. Nella mano sinistra, abbassata, regge per le ali un corvo. Segue il Genio della Primavera, con nella mano sinistra un cesto ricco di fiori; l'Autunno con l'uva; l'Estate, con nebride, reca le spighe.

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  • all'interno di una cornice è raffigurata una grande testa di Medusa.

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  • articolata scena di caccia ai lati della tabula iscritta, con schema simmetrico: quattro grifoni a testa di leone divorano 2 tori e 2 arieti; sotto la tabula, un cane assale una lepre, mentre una seconda lepre è già stata uccisa. Ai lati è raffigurato un grifone con la zampa appoggiata alla testa di un ariete.

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  • la decorazione è costituita da una sequenza di scanalature verticali riempite per un terzo nella parte inferiore, profondamente scavate in quella superiore. Alle estremità sono rappresentate due erme maschili. La testa rappresenta un giovane con capigliatura folta resa con morbide ciocche lavorate con il trapano che sottolinea gli occhi con folte sopracciglia, il naso e la bocca. La muscolatura del busto, tagliato all'altezza dei pettorali, è definita con linee molto nette. A metà del pilastro sono rappresentati gli organi genitali. Al centro è il clipeo all'interno del quale è rappresentata la defunta. I capelli della donna, divisi in trecce, sono raccolti sulla sommità della testa, due riccioli scendono dietro le orecchie. La mano destra fuoriesce dal mantello e va a stringere il lembo che pende dalla spalla sinistra. Sotto il clipeo è una scena di vita pastorale: due fanciulli mungono una capra. Nella capigliatura dei ragazzi ritorna l'uso del trapano.

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  • la defunta veste una tunica manicata e un manto che le cade sulla spalla sinistra fino al petto, con una grande piega verticale che avvolge il resto del corpo cadendo in diagonale. Una cintura all'altezza dell'addome trattiene l'intera veste. I capelli della defunta, divisi da una scriminatura centrale, sono ripartiti in due bande lungo le orecchie e convergono in una crocchia sulla nuca, crocchia che risale sul cranio a matassa piatta. Il tondo che inquadra la defunta si erge su base rettangolare modanata. Alle due estremità della fronte del sarcofago sono due semicolonne tortili su base modanata e con capitello composito.

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  • le Stagioni

    (1)
  • nel registro superiore, iniziando la lettura da sinistra, si individua la scena del Sacrificio di Isacco, con la figura del patriarca che con la destra brandisce il coltello e tiene la sinistra appoggiata sulla testa del figlio inginocchiato. Si individuano inoltre l’ara con il fuoco acceso (a destra) e l’angelo che blocca il braccio di Abramo e che porta l’agnello da sacrificare al posto di Isacco (a sinistra). Segue la scena della Guarigione del paralitico, in cui si distingue un personaggio in piedi con il lettino sulle spalle. Infine, a destra, residua una porzione della scena di Daniele fra i leoni. Nel registro inferiore si distinguono quattro teste maschili.

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  • sotto la tabula è raffigurato un cane di profilo verso destra, che insegue una lepre che fugge. A sinistra, sotto le zampe del cane, si intravede il muso di una seconda lepre. Da ambo i lati della tabula è una composizione simmetrica in schema araldico: un liocorno sbrana un toro, il toro è caduto sotto le zampe del liocorno, quelle anteriori piegate e quelle posteriori protese. Segue un grifo che azzanna le corna di un ariete. Nei lati brevi è un grifo di profilo, rivolto verso lo spigolo anteriore dell'arca e accosciato sulle zampe posteriori, mentre con una zampa anteriore afferra una delle corna di un ariete.

    (1)
  • sulla fronte tre eroti, uno al centro e due ai lati, sorreggono due encarpi. Il campo sopra ciascun festone è occupato da un gorgoneion. Le maschere gorgoniche sono caratterizzate da fronte corrugata, grandi occhi con pupilla resa ad incisione e rivolta verso l'alto, naso con narici dilatate, bocca serrata e mento pronunciato; i capelli scendono ai lati del volto con ciocche ondulate e due alette sono impostate sulla sommità della testa. Per quanto i due volti presentino analoga impostazione, si differenziano per la resa di alcuni dettagli: in particolare nel gorgoneion di destra gli occhi hanno gli angoli esterni abbassati, la fronte è fortemente aggrottata e sottili ciocche sono incise sulle guance. Gli Eroti hanno corpo grassoccio e viso paffuto; sono stanti con le gambe divaricate e le braccia sollevate a tenere le estremità degli encarpi. I lati corti sono decorati con un festone di foglie di quercia sormontato da un gorgoneion.

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  • è raffigurata una Menade con indosso un chitone altocinto, la cui spallina sinistra scivola lasciando scoperta la spalla. La Menade, volta verso destra, danza e suona i cimbali.

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  • è raffigurata una Nereide nuda, di profilo a sinistra, distesa sul corpo di un mostro marino verso il quale protende il viso e ne abbraccia il collo con la mano sinistra. Con la destra regge il peplo, che si apre ad arco sopra la testa. Sullo sfondo è la lunga coda del mostro; in alto a destra l'estremità di un'ala che doveva appartenere ad un Erote.

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