Figura di letterata a tutto tondo, incessantemente impegnata attraverso l'attività di scrittrice, saggista, traduttrice e giornalista a diffondere e difendere i valori culturali, politici e sociali nel mondo, Maria Giacobbe nasce a Nuoro nel 1928, dove compie gli studi e svolge per alcuni anni l'attività di insegnante elementare. Nell'autunno del 1958 si trasferisce col marito, lo scrittore e regista Uffe Harder, in Danimarca e qui tuttora vive e svolge il suo lavoro di pubblicista. Nel 1956 inizia una lunga collaborazione con il settimanale "Il Mondo" di Pannunzio, cui fanno seguito esperienze presso vari periodici italianie stranieri, per le quali ottiene riconoscimenti, come ad esempio il Premio Iglesias di giornalismo attribuitole nel 1985 per la sua collaborazione al quotidiano "L'Unione Sarda". Esordisce come scrittrice con "Diario di una maestrina" (Laterza, Bari 1957), con il quale ottiene il Premio Viareggio-Opera Prima e la Palma d'Oro dell'Unione Donne Italiane, tradotto successivamente in una quindicina di lingue. A questa prima prova narrativa seguono diverse opere, in italiano e in danese, nelle quali Maria Giacobbe sperimenta una scrittura che incrocia varie prospettive, discorsi e linguaggi. Il titolo originale del primo romanzo 'danese', "Le radici" (Edizioni della Torre, 1975), "Dagbogmellen to verdener", che significa 'diario fra due mondi', allude alla compresenza – a volte dolorosa e conflittuale, ma sempre feconda perché offre la possibilità di una sensibilità diversa – dello spazio razionale e progredito del Nord europeo e dell'antica civiltà pastorale dei luoghi della memoria e dà un'utile chiave di lettura per molte delle sue opere, come, per citare solo i titoli più significativi, "Piccole cronache" (Laterza, 1961), "Il mare" (Vallecchi, Firenze 1967), "Eurydike" (Gyldendal, 1970), "Grazia Deledda. Introduzione alla Sardegna" (Bompiani, 1973), "Den blinde fra Smyrna" (Gyldendal, 1982), "I ragazzi del veliero" (Dattena, 1991), "Gli arcipelaghi" (Biblioteca del Vascello, 1995), "Maschere e angeli nudi: ritratto d'infanzia" (Il Maestrale, 1999), "Scenari d'esilio: quindici parabole" (Il Maestrale, 2003), "Poju Luadu" (Il Maestrale, 2005). Dal romanzo "Gli arcipelaghi" il regista Giovanni Columbu ha realizzato nel 2000 il film omonimo di coproduzione italo-francese. Si ascrivono alla instancabile opera di mediazione culturale di Maria Giacobbe la cura di un'antologia di prosa italiana moderna in danese, "Noveller fra Italien", e di una scelta di racconti di Grazia Deledda, nonché la pubblicazione di due antologie bilingui in Italia ("Poesia moderna danese"/"Moderne dansk poesi", Edizioni di Comunità 1971, e "Giovani poeti danesi", Einaudi 1979) e infine la traduzione in italiano di varie opere in prosa e poesia spagnole, portoghesi e scandinave. Per questa sua attività e per la partecipazione a diverse associazioni, commissioni e incontri internazionali volti alla salvaguardia della cultura dei diritti umani e politici, della libertà d'espressione, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: valgono per tutti il titolo di Cavaliere dell'Ordine della Solidarietà Nazionale, conferito dal Presidente della Repubblica Italiana nel 1967 e il vitalizio statale col quale il Ministro per gli Affari Culturali della Danimarca ha voluto esprimere ufficialmente nel 1996 "la gratitudine del paese per i valori culturali di cui Maria Giacobbe ha con la sua arte arricchito la società danese nella sua totalità".
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Author : Giacobbe, Maria
Year : 2017
Author : Giacobbe, Maria
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