"Dimorando in Sardegna per un tempo assai lungo, è accaduto a me, come a tanti altri, di non poter resistere al desiderio di conoscere un po' intimamente quell'isola piena di interesse e di attrattive, per chi voglia studiare la sua natura, la sua storia, il suo popolo. Nelle mie peregrinazioni per la terra dei sardi, attesi soprattutto a raccogliere documenti linguistici, con l'intento di servirmene per l'esame di alcune particolarità dialettali non ancora ben lumeggiate; e ad ottenere dalla viva voce del popolo la parlata nativa, schietta e genuina, pensai che il mezzo migliore fosse quello di indurre le mie fonti a narrare liberamente ciò che più poteva interessarle, cioè varie leggende arrivate fino a loro attraverso i racconti dei più anziani". Così scrive nell'introduzione al suo "Leggende e tradizioni di Sardegna" Gino Bottiglioni, glottologo nato a Carrara nel 1887.
Giunge nell'isola una prima volta nel 1915 - vi si tratterrà tre anni - e una seconda nel 1927, come docente di Grammatica Comparata delle Lingue Classiche e Neolatine, presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari. È autore di numerosi studi linguistici, e specialmente di un monumentale lavoro, frutto di una lunga ricerca: l'"Atlante linguistico etnografico italiano della Corsica", pubblicato a Pisa in dieci volumi.
Lo scopo principale del suo viaggio in Sardegna è dunque essenzialmente linguistico, almeno all'inizio - raccoglie infatti una gran quantità di etno testi che propone sia in accurata trascrizione fonetica sia nella traduzione in italiano - , ma l'ampio spazio assegnato al saggio introduttivo "Elementi e caratteri generali della leggenda sarda" dimostra un'attenzione non secondaria verso lo studio demologico. Questo aspetto viene infatti indagato a fondo e in maniera autonoma rispetto agli approfondimenti glottologici, che l'autore si riservava di trattare a parte in un saggio apposito, peraltro mai pubblicato. L'opera è un insieme di centoventisette testi in prosa che provengono da tutta l'isola, raccolti nelle loro varietà dialettali, e che vogliono riunire il vasto patrimonio di leggende popolari sarde (anche se lo stesso autore nega "che i pochi cenni che qui seguono sui caratteri generali della leggenda sarda esauriscono l'argomento interessantissimo"), e trattano dall'origine miracolosa di chiese e santuari alle leggende legate al mondo dei morti e ad esseri fantastici, fino a episodi di vendette e rivalità paesane.
Actualizar
Video
Comentario