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Sardo-ispanica

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Collinas, chiesa di San Michele Arcangelo. Foto di Comune di Collinas, 2008, da Sardegna DL

In Sardegna l'architettura gotico-catalana si innestò su tipologie costruttive romaniche e gotico- italiane, dando vita a soluzioni caratteristiche e originali.

Padria, Chiesa di Santa Giulia, capitello scolpito
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Architettura gotico-catalana
La tipologia costruttiva gotico-catalana, sviluppatasi in Catalogna, venne introdotta in Sardegna nel XIV secolo dagli Aragonesi durante la conquista militare dell'isola. Per l'erezione delle chiese essa prevedeva aula u...
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Martis, chiesa di San Pantaleo. Foto di Comune di Martis, 2007, da Sardegna DL
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Tradizione locale e innovazioni iberiche
In Sardegna l'architettura gotico-catalana si innestò su tipologie costruttive romaniche e gotico- italiane, dando vita a soluzioni caratteristiche e originali.
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Sassari, chiesa di San Nicola. Foto di Alberto Maisto, 2009, da Sardegna DL
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Architettura manierista e barocca
Il processo di centralizzazione e controllo della vita pubblica avviato da Filippo II di Spagna segnava la fine delle prerogative e dell'autonomia amministrativa di origine medievale, di cui l'isola aveva continuato a go...
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Abbasanta, Casa Aragonese. Foto di Antonio Abeltino, 1999, da Catalogo BBCC RAS
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Architettura civile
In epoca aragonese si diffuse la moda, giunta dalla Catalogna, di contornare porte e finestre con eleganti mostre lapidee al fine di arricchire i prospetti dei palazzi solitamente privi di decorazione. Il fenomeno intere...
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Villasimius, Fortezza Vecchia, interno. Foto di Pierpaolo Tuveri, 2010, da Risorse digitali Sardegna IDV
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Architettura militare
Come scrivono Foiso Fois e Gianni Montaldo nelle rispettive opere sulle torri costiere in Sardegna, uscite nel 1981 e nel 1992, il sistema di difesa dei villaggi litoranei rappresenta la risposta della Corona di Spagna a...
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Alghero, torre della Campana o Garitta Reale. Foto di Regione Autonoma della Sardegna, da Sardegna DL
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Alghero, mura e bastioni
Nel centro storico di Alghero si distingono tre nuclei principali: un primo nella parte nord ovest, sviluppato tra via Sant'Erasmo, via Ospedale, via Santa Barbara e via Manno, collegato alla Piazza civica, centro istitu...
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Sadali, chiesa di San Valentino, colonnine e peducci a decoro vegetale. Foto di Matteo Tuveri, da Sardegna DL
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I picapedrers
In relazione alle figure professionali che operano l'arte plastica in Sardegna, i documenti d'archivio dei secoli XVII e XVIII distinguono tra l'"escultor" (o "sculpidor"), che viene pagato per l'esecuzione di statue lig...
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Tradizione locale e innovazioni iberiche

In Sardegna l'architettura gotico-catalana si innestò su tipologie costruttive romaniche e gotico- italiane, dando vita a soluzioni caratteristiche e originali.L'architettura sardo-ispanica matura così le sue prime peculiarità, date dal terminale piatto e merlato della facciata (solo nel sud, giacché nel nord si ricorse al coronamento a spioventi), derivato dall'architettura civile; dalla forma quadrangolare o poligonale e dalle ridotte dimensioni del presbiterio, in larghezza e altezza, rispetto all'aula mononavata, lungo i cui fianchi si dispone una serie di contrafforti.La stessa tipologia della chiesa gotico-catalana ha in sé i suggerimenti per futuri interventi di ampliamento: tra i contrafforti laterali si apriranno infatti, in molti casi, serie di cappelle, destinate a ospitare i polittici d'altare commissionati da famiglie aristocratiche o da gremi e confraternite.Essa condiziona potentemente anche gli sviluppi architettonici dei secoli successivi. La gravitazione della Sardegna sul polo iberico ostacola l'introduzione delle forme rinascimentali, che nell'isola si manifesteranno soltanto alla fine del Cinquecento. Nel corso del Seicento si costruiranno chiese manieriste nelle quali è forte sia il peso della locale tradizione gotico-catalana, sia la volontà di adeguarle a spazi e ornati di stile barocco, imposti dal clima controriformista.Così, in virtù della confluenza di componenti linguistiche varie e persino antitetiche, l'architettura sardo-iberica del secoli XIV-XVII ha modo di impiantarsi profondamente nella pratica edilizia dell'isola, condizionando - anche dal punto di vista delle soluzioni tecniche - i singoli cantieri e ambiti produttivi, fino al superamento delle modalità operative premoderne.

Leggi tutto Leggi tutto In Sardegna l'architettura gotico-catalana si innestò su tipologie costruttive romaniche e gotico- italiane, dando vita a soluzioni caratteristiche e originali.L'architettura sardo-ispanica matura così le sue prime peculiarità, date dal terminale piatto e merlato della facciata (solo nel sud, giacché nel nord si ricorse al coronamento a spioventi), derivato dall'architettura civile; dalla forma quadrangolare o poligonale e dalle ridotte dimensioni del presbiterio, in larghezza e altezza, rispetto all'aula mononavata, lungo i cui fianchi si dispone una serie di contrafforti.La stessa tipologia della chiesa gotico-catalana ha in sé i suggerimenti per futuri interventi di ampliamento: tra i contrafforti laterali si apriranno infatti, in molti casi, serie di cappelle, destinate a ospitare i polittici d'altare commissionati da famiglie aristocratiche o da gremi e confraternite.Essa condiziona potentemente anche gli sviluppi architettonici dei secoli successivi. La gravitazione della Sardegna sul polo iberico ostacola l'introduzione delle forme rinascimentali, che nell'isola si manifesteranno soltanto alla fine del Cinquecento. Nel corso del Seicento si costruiranno chiese manieriste nelle quali è forte sia il peso della locale tradizione gotico-catalana, sia la volontà di adeguarle a spazi e ornati di stile barocco, imposti dal clima controriformista.Così, in virtù della confluenza di componenti linguistiche varie e persino antitetiche, l'architettura sardo-iberica del secoli XIV-XVII ha modo di impiantarsi profondamente nella pratica edilizia dell'isola, condizionando - anche dal punto di vista delle soluzioni tecniche - i singoli cantieri e ambiti produttivi, fino al superamento delle modalità operative premoderne.

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