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Prenuragico

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Il Prenuragico comprende un ampio periodo che va dal 450.000 al 1.800 avanti Cristo, fino alle soglie della civiltà nuragica.

Una lunga epoca della storia sarda, suddivisa in quattro fasi cronologiche: Paleolitico, Mesolitico, Neolitico, Eneolitico (o Calcolitico). Ciascuna di queste è ulteriormente articolata in sottofasi, o ulteriori fasi culturali.

Il Prenuragico coincide con la preistoria, cioè con quella fase della storia umana in cui non era ancora stata inventata la scrittura. L'unica fonte di informazioni sulle abitudini di vita dell'uomo in questo periodo è costituita perciò dai dati archeologici. In particolar modo gli oggetti, i manufatti, le tracce tangibili che presentano caratteristiche tali da poter essere considerati espressione della cultura materiale di una popolazione o di un gruppo etnico.

La notevole distanza cronologica e l’uso di materiali deperibili come legno, tessuti, osso sono le cause della scomparsa e della distruzione di una parte considerevole dei manufatti. In aggiunta a ciò, l'assenza di reperti ossei umani e di dati floro-faunistici rende particolarmente difficile la ricostruzione di questa fase della preistoria sarda. Per questa ragione l'archeologia preistorica si serve, principalmente, dei manufatti litici: strumenti in pietra o ceramici che presentano una maggiore capacità di resistenza ai processi di degrado temporale.

(Immagine di copertina: Sassari, necropoli ipogeica di Montalè. Fotografia di Luca Doro, 2017)

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L'uomo preistorico in Sardegna

La "preistoria", la lunga fase della storia umana che precede il cruciale evento culturale dell'invenzione della scrittura, coincide in Sardegna con il "prenuragico".In Sardegna il periodo denominato "prenuragico" coincide con la "preistoria", cioè con la fase della storia dell'uomo che, per definizione, precede l'invenzione della scrittura. Il prenuragico copre un arco temporale che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, va dai 450.000 anni a.C. (Paleolitico inferiore) ai 1.800 anni a.C. (fine dell'Eneolitico o Calcolitico o Età del Rame).I dati archeologici rappresentano l'unica fonte di informazioni su questo remoto ed ampio periodo cronologico della storia sarda.La notevole distanza cronologica che ci separa da esso è la causa principale della scomparsa di una parte considerevole dei manufatti, per i quali si utilizzavano materiali deperibili come il legno, i tessuti, l'osso.È questa la ragione per cui l'archeologia si serve, come principale fonte di informazioni in ambito preistorico, dei manufatti litici, cioè degli strumenti in pietra, e dei manufatti ceramici, ossia dei vasi e degli oggetti fabbricati con l'argilla cruda poi sottoposta a cottura. La pietra e la ceramica presentano infatti una maggiore capacità di resistenza ai processi di degrado a cui il tempo sottopone ogni tipo di materiale.Si tratta in prevalenza di strumenti creati per svolgere attività di sussistenza, ma non mancano prodotti realizzati con finalità estetiche.

Leggi tutto Leggi tutto La "preistoria", la lunga fase della storia umana che precede il cruciale evento culturale dell'invenzione della scrittura, coincide in Sardegna con il "prenuragico".In Sardegna il periodo denominato "prenuragico" coincide con la "preistoria", cioè con la fase della storia dell'uomo che, per definizione, precede l'invenzione della scrittura. Il prenuragico copre un arco temporale che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, va dai 450.000 anni a.C. (Paleolitico inferiore) ai 1.800 anni a.C. (fine dell'Eneolitico o Calcolitico o Età del Rame).I dati archeologici rappresentano l'unica fonte di informazioni su questo remoto ed ampio periodo cronologico della storia sarda.La notevole distanza cronologica che ci separa da esso è la causa principale della scomparsa di una parte considerevole dei manufatti, per i quali si utilizzavano materiali deperibili come il legno, i tessuti, l'osso.È questa la ragione per cui l'archeologia si serve, come principale fonte di informazioni in ambito preistorico, dei manufatti litici, cioè degli strumenti in pietra, e dei manufatti ceramici, ossia dei vasi e degli oggetti fabbricati con l'argilla cruda poi sottoposta a cottura. La pietra e la ceramica presentano infatti una maggiore capacità di resistenza ai processi di degrado a cui il tempo sottopone ogni tipo di materiale.Si tratta in prevalenza di strumenti creati per svolgere attività di sussistenza, ma non mancano prodotti realizzati con finalità estetiche.

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