Sanna Antonello
Sono pochi i luoghi di Cagliari capaci di esercitare un fascino così intenso come quello delle saline, dello stagno e della spiaggia del Poetto. I canali, gli argini, le strade, i cumuli di sale e le vasche di evaporazione formano il paesaggio suggestivo che già incantò i viaggiatori che fra Ottocento e Novecento giunsero in città. In questi luoghi si ha la sensazione di poter penetrare sempre più in fondo alla storia e alla natura della città. Gli spazi estesi delle saline danno l’impressione di disperdersi orizzontalmente e ogni pietra e ogni tavola dei lunghi argini ha radici profonde negli strati della storia. Ogni canale è antico e allo stesso tempo funzionale e l’acqua che lo colma scorre verso il mare. E il reticolo delle vasche salanti sembra riprendere le linee orizzontali dell’andamento dell’ambiente naturale e contrastare radicalmente con il raggruppamento verticale dei moderni edifici multipiano dei quartieri della Palma e del Sole. Si può ben dire che canali, saline e stagno raccolgano, intorno alla fascia di terra di Is Arenas, l’acqua come paesaggio e come frutto del lavoro ininterrotto dell’uomo da migliaia di anni, in un rapporto di lunga durata con la natura. La veduta di Molentargius è inoltre permeata del verde che esalta il carattere figurativo del luogo, segnato dalla contemporanea presenza dell’elemento naturale e delle strutture di lavoro, già documentate nelle numerose carte delle zone salifere, redatte a partire dall’insediamento dei Savoia in Sardegna nel Settecento.
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Auteur : Primavera Giuseppina, Piras Silvano, Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto
Auteur : Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto
Année : 1987
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