Ferrara, Antonio <1957- >
L’assonanza del titolo con una storica canzone e il suo formato a “leporello”, ossia a fisarmonica, che una volta aperto si espande in una lunghezza totale di due metri e sessantacinque centimetri, determinano nel lettore una forte curiosità. Quell’unica striscia di carta ruvida si sviluppa in scene, divise tra loro da una semplice piegatura. Definito in quarta di copertina come “un vero e proprio catalogo di baci poetici e umoristici, improbabili e autentici”, questo silent book, disegnato dall’autore con tratti morbidi e colori sfumati, è stato realizzato con il contributo del designer Tommaso Monaldi. Contestualizzano le scene, che si svolgono su fondo bianco, qualche raro elemento di arredo o particolari naturalistici, come soffici nuvolette e scogli. In pose morbide ed eleganti, quasi volatili e sospese nel vuoto, si susseguono soggetti diversi che, al limitare dei fogli si sfiorano e si accingono a baciarsi, passandosi il testimone del messaggio: un amore libero e diversificato, senza distinzione di genere, razza, età o tradizione. Si avvicendano così un uomo e una donna elegantissimi in un interno, due ragazzini sotto una palma, una pantera con il suo domatore, due donne, un cavallo e una zebra, una ragazza nera e un ragazzo bianco, Cappuccetto rosso e il lupo, un musicista e un impiegato, un angelo e un diavolo, due esquimesi, un pesciolino rosso e una balena. Al limite delle pagine, le labbra si sporgono ma non si toccano nell’ultimo istante di separazione prima del bacio, che il lettore potrà immaginare. Ventiquattromila baci / Antonio Ferrara
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