Una forma d'arte particolarmente praticata nel mondo romano, anche se non esclusiva della sua civiltà, fu il mosaico. Si tratta di un tipo particolare di manufatto realizzato utilizzando piccole tessere, di pietra o di terracotta, di diversi colori, disposte in modo tale da creare figure di vario genere. In Sardegna prevale nettamente il mosaico a schema geometrico rispetto a quello figurato.
Una forma d'arte particolarmente praticata nel mondo romano, anche se non esclusiva della sua civiltà, fu il mosaico.
Si tratta di un tipo particolare di manufatto realizzato utilizzando piccole tessere, di pietra o di terracotta, di diversi colori, disposte in modo tale da creare figure di vario genere. In Sardegna prevale nettamente il mosaico a schema geometrico rispetto a quello figurato.
I mosaici venivano realizzati soprattutto (anche se non esclusivamente) come decorazione pavimentale delle case dei ricchi personaggi che potevano permettersi questo lusso.
Pavimenti mosaicati sono stati rinvenuti nei principali centri urbani di età romana della Sardegna (Nora, Karales, Sulci, Tharros, Turris Libisonis), ma il mosaico più vasto sinora messo in luce dalle ricerche archeologiche è quello di San Cromazio, a Villaspeciosa.
La realizzazione dei mosaici richiedeva l'impiego di maestranze altamente specializzate, sia per quanto riguarda la scelta delle tessere adatte, sia per quanto concerne la creazione degli strati di malta che dovevano costituire l'allettamento delle tessere.
I mosaici sardi mostrano forti analogie con i mosaici nordafricani, a conferma di un'importane connessione tra queste due regioni, soprattutto in età imperiale.
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Author : Caruso, Enrico <1873-1921>
Year : 2021
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