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Königreich Italien

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Nella seconda metà dell'Ottocento la Sardegna condivide il clima di rinnovamento urbano che caratterizza tutta la penisola, impegnata nella creazione della moderna città borghese nell'Italia postunitaria.

Fondamentale in questo senso la figura di Gaetano Cima che, insegnante di Architettura nell'Ateneo di Cagliari dal 1840 al 1864, forma tutta una generazione di tecnici sempre più qualificati e consapevoli dell'importanza della fase progettuale, improntata a principi di ordine, simmetria e proporzione.

Tuttavia l'edilizia pubblica continua a lungo a caratterizzarsi in senso storicista con una tendenza spiccata al monumentalismo e all'eclettismo degli stili, improntati ai revival. Emblematiche a Sassari e a Cagliari le decorazioni di sale di rappresentanza affidate rispettivamente a Giuseppe Sciuti e a Domenico Bruschi, e a Cagliari l'edificazione del nuovo Palazzo Civico, che unisce elementi neogotici ed elementi Liberty.

Un rinnovato impulso architettonico e urbanistico venne dal regime fascista. Accanto alle grandi opere stradali, idrauliche e portuali furono numerosi gli edifici pubblici costruiti durante il Ventennio: gli istituti universitari, i palazzi di governo, le scuole, sono solo alcune delle realtà architettoniche ispirate a quello stile ufficiale e accademico, che caratterizzò l'edilizia pubblica di tutta la penisola.

Non mancano però costruzioni che rispondono in pieno ai canoni del Razionalismo. Fondamentale fu poi la creazione delle città di fondazione di Arborea, Fertilia, Carbonia e Cortoghiana, unici casi in cui si ebbe modo di concretizzare una nuova visione degli spazi e delle architetture urbane.

(Immagine di copertina: Cagliari, bastione di Saint Remy. Fotografia di Pietro Paolo Pinna, 2009)

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Cavalcata sarda

La penultima domenica di maggio la città di Sassari è teatro di una delle più importanti rassegne folkloristiche della Sardegna. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali dei paesi di quasi tutta l'isola.La penultima domenica di maggio la città di Sassari è teatro di una delle più importanti rassegne folkloristiche della Sardegna. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare, in un percorso che si snoda lungo le strade del centro storico, i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali dei paesi di quasi tutta l'isola. È una cerimonia diversa, profana, dove non è la religione protagonista, ma lo sono proprio i costumi, i canti, i suoni, le danze e soprattutto i cavalieri con le loro spettacolari acrobazie.La Cavalcata, giunta nel 2006 alla sua centosettesima edizione, nella sua versione odierna ricorda la celebre sfilata organizzata il 20 aprile 1899 in onore di Umberto I di Savoia e sua moglie Margherita, giunti nel capoluogo del Capo di Sopra per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Nella sua "Storia di Sassari", però, Enrico Costa ricorda che già nel 1711, negli ultimi anni di dominazione spagnola, il Consiglio Comunale deliberò una "cavalcata" in onore del re Filippo V, cui partecipò tutta la nobiltà sassarese orgogliosa di mettere in mostra i propri costumi e tradizioni. Solo dagli anni '50, in realtà, la manifestazione ha assunto un carattere prevalentemente turistico, arrivando a diventare uno degli appuntamenti più importanti del folklore in Sardegna, insieme a Sant'Efisio a Cagliari e al Redentore a Nuoro.La manifestazione si apre con la sfilata mattutina, cui partecipano gruppi provenienti da tutta la Sardegna, con migliaia di figuranti in abito tradizionale che procedono a piedi, sulle traccas (i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità) o a cavallo in un itinerario che attraversa tutta la città, dalla periferia fino a Piazza d'Italia. Il pomeriggio i visitatori possono, invece, assistere alle acrobazie dei cavalieri che si lanciano in una corsa sfrenata in ardite pariglie, secondo una consuetudine ormai radicata nei secoli con cui gli uomini sardi dimostrano la loro destrezza e forza. Infine, la sera i gruppi, che hanno partecipato alla processione, si ritrovano in Piazza d'Italia per esibirsi sulle note di launeddas e fisarmoniche nei tipici balli sardi.Una giornata di festa, in cui l'identità del popolo sardo si concretizza in una tavolozza infinita di colori, di sonorità senza tempo e acrobazie audaci. Un'atmosfera familiare e affascinante che sorprende ogni anno e rende immortali usi e costumi di questa terra magica.

Lesen Sie alles Lesen Sie alles La penultima domenica di maggio la città di Sassari è teatro di una delle più importanti rassegne folkloristiche della Sardegna. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali dei paesi di quasi tutta l'isola.La penultima domenica di maggio la città di Sassari è teatro di una delle più importanti rassegne folkloristiche della Sardegna. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare, in un percorso che si snoda lungo le strade del centro storico, i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali dei paesi di quasi tutta l'isola. È una cerimonia diversa, profana, dove non è la religione protagonista, ma lo sono proprio i costumi, i canti, i suoni, le danze e soprattutto i cavalieri con le loro spettacolari acrobazie.La Cavalcata, giunta nel 2006 alla sua centosettesima edizione, nella sua versione odierna ricorda la celebre sfilata organizzata il 20 aprile 1899 in onore di Umberto I di Savoia e sua moglie Margherita, giunti nel capoluogo del Capo di Sopra per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Nella sua "Storia di Sassari", però, Enrico Costa ricorda che già nel 1711, negli ultimi anni di dominazione spagnola, il Consiglio Comunale deliberò una "cavalcata" in onore del re Filippo V, cui partecipò tutta la nobiltà sassarese orgogliosa di mettere in mostra i propri costumi e tradizioni. Solo dagli anni '50, in realtà, la manifestazione ha assunto un carattere prevalentemente turistico, arrivando a diventare uno degli appuntamenti più importanti del folklore in Sardegna, insieme a Sant'Efisio a Cagliari e al Redentore a Nuoro.La manifestazione si apre con la sfilata mattutina, cui partecipano gruppi provenienti da tutta la Sardegna, con migliaia di figuranti in abito tradizionale che procedono a piedi, sulle traccas (i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità) o a cavallo in un itinerario che attraversa tutta la città, dalla periferia fino a Piazza d'Italia. Il pomeriggio i visitatori possono, invece, assistere alle acrobazie dei cavalieri che si lanciano in una corsa sfrenata in ardite pariglie, secondo una consuetudine ormai radicata nei secoli con cui gli uomini sardi dimostrano la loro destrezza e forza. Infine, la sera i gruppi, che hanno partecipato alla processione, si ritrovano in Piazza d'Italia per esibirsi sulle note di launeddas e fisarmoniche nei tipici balli sardi.Una giornata di festa, in cui l'identità del popolo sardo si concretizza in una tavolozza infinita di colori, di sonorità senza tempo e acrobazie audaci. Un'atmosfera familiare e affascinante che sorprende ogni anno e rende immortali usi e costumi di questa terra magica.

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