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Paesaggio

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Il paesaggio della Sardegna presenta peculiarità molto varie e articolate, difficilmente riconducibili a unicità e omogeneità. L'unico elemento di omogeneità riscontrabile nel paesaggio sardo è infatti "la diversità".
Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo.

Paesaggio, Senis, olivo monumentale
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Norme del Piano paesaggistico regionale
"La Regione riconosce i caratteri, le tipologie, le forme e gli innumerevoli punti di vista del paesaggio sardo attraverso le interazioni della naturalità, della storia e della cultura delle popolazioni locali". Per far...
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Paesaggio, Iglesias, Laveria Lamarmora
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Mosaico delle emergenze storico-culturali
Il mosaico delle emergenze storico-culturali è uno strumento di ricognizione del patrimonio identitario della Sardegna, che si propone come strumento base per la lettura dei paesaggi culturali isolani. A seguito della fi...
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Beni naturali e paesaggi antropizzati

I beni naturali sono costituiti da siti o aree territoriali estese che presentano specifici caratteri di bellezza naturale e di varietà o omogeneità paesaggistica. I paesaggi o siti antropizzati sono, in generale, quelle aree territoriali dove la natura è stata modificata dalla millenaria interazione dell'opera dell'uomo con l'ambiente, opera che ha ridefinito il paesaggio e il territorio arricchendolo di valori artistici, storici, etnografici, culturali, morfologici ed estetici.

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Linee guida del Piano paesaggistico

Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo.Il Piano paesaggistico regionale è stato elaborato seguendo i principi dettati nelle Linee guida presentate in modo congiunto dall'Assessore dei Beni Culturali Elisabetta Pilia e dall'Assessore dell'Urbanistica Gian Valerio Sanna e approvate dal Consiglio regionale il 26 maggio 2005.Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo: sono emerse le specificità del patrimonio storico, delle tradizioni, dei saperi, della fauna e della flora.Così come indicato nelle Linee guida, il Piano paesaggistico avvia processi di ricostruzione, il bene viene visto come elemento da valorizzare per avviare uno sviluppo sostenibile e non come semplice vincolo. "Ricostruire" è, infatti, un termine più denso e fertile rispetto a "costruire", perché se "costruire" significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne risulterà modificato per sempre, "ricostruire" è una parola che comprende anche questo significato, ma anche quello ricordato da Marguerite Yourcenar nelle "Memorie di Adriano", di "collaborare con il tempo nel suo aspetto di passato, coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo, quasi, verso un lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti".Seguendo gli indirizzi delle Linee guida, il Piano paesaggistico, pur contenendo norme generali che riguardano l'intero territorio regionale, studia in modo approfondito il territorio costiero che è stato diviso in 27 ambiti omogenei catalogati tra aree di interesse paesaggistico, compromesse o degradate. In coerenza con quanto dettato nelle Linee guida, su una proposta progettuale di pianificazione paesaggistica elaborata dalla Regione, è stato avviato un processo di co-pianificazione che ha coinvolto, in 21 conferenze, le amministrazioni comunali e provinciali, i professionisti, gli studenti e le associazioni portatrici di interessi diffusi. L'obiettivo è quello di informare e analizzare, congiuntamente con gli enti locali territoriali, i risultati del lavoro svolto, verificare la rispondenza delle indicazioni assunte al contesto territoriale specifico e concordare le potenzialità future di ogni singolo ambito omogeneo.

Lesen Sie alles Lesen Sie alles Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo.Il Piano paesaggistico regionale è stato elaborato seguendo i principi dettati nelle Linee guida presentate in modo congiunto dall'Assessore dei Beni Culturali Elisabetta Pilia e dall'Assessore dell'Urbanistica Gian Valerio Sanna e approvate dal Consiglio regionale il 26 maggio 2005.Le Linee guida per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale sono state un importante documento di indirizzo che pone il paesaggio come principale riferimento strategico della pianificazione, sottolineando la ricchezza, la diversità e la dinamicità delle sue componenti antropiche e naturali. Dominante è il rilievo dato agli elementi identitari del paesaggio sardo: sono emerse le specificità del patrimonio storico, delle tradizioni, dei saperi, della fauna e della flora.Così come indicato nelle Linee guida, il Piano paesaggistico avvia processi di ricostruzione, il bene viene visto come elemento da valorizzare per avviare uno sviluppo sostenibile e non come semplice vincolo. "Ricostruire" è, infatti, un termine più denso e fertile rispetto a "costruire", perché se "costruire" significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne risulterà modificato per sempre, "ricostruire" è una parola che comprende anche questo significato, ma anche quello ricordato da Marguerite Yourcenar nelle "Memorie di Adriano", di "collaborare con il tempo nel suo aspetto di passato, coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo, quasi, verso un lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti".Seguendo gli indirizzi delle Linee guida, il Piano paesaggistico, pur contenendo norme generali che riguardano l'intero territorio regionale, studia in modo approfondito il territorio costiero che è stato diviso in 27 ambiti omogenei catalogati tra aree di interesse paesaggistico, compromesse o degradate. In coerenza con quanto dettato nelle Linee guida, su una proposta progettuale di pianificazione paesaggistica elaborata dalla Regione, è stato avviato un processo di co-pianificazione che ha coinvolto, in 21 conferenze, le amministrazioni comunali e provinciali, i professionisti, gli studenti e le associazioni portatrici di interessi diffusi. L'obiettivo è quello di informare e analizzare, congiuntamente con gli enti locali territoriali, i risultati del lavoro svolto, verificare la rispondenza delle indicazioni assunte al contesto territoriale specifico e concordare le potenzialità future di ogni singolo ambito omogeneo.

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