Se Joseph Fuos può essere a ragione considerato l'iniziatore della letteratura di viaggio sulla Sardegna, Edwardes si può dire l'ultimo della lunga serie di scrittori che ha consegnato attraverso pagine ora irreali ora scrupolose, ma quasi sempre appassionate, l'immagine dell'isola all'Europa. Sulla sua vita si hanno poche notizie. Nato a Wolverhampton nello Staffordshire, è autore di libri per ragazzi, ma anche e soprattutto scrittore e traduttore di opere filosofiche, e otterrà la fama proprio grazie alla traduzione dei "Saggi e Dialoghi" di Giacomo Leopardi, che sarà così conosciuto in Inghilterra.
Compie il suo viaggio nell'isola nel 1888, dal quale ricava "Sardinia and the Sardes", pubblicato a Londra l'anno dopo. È un viaggiatore dotto, e vi giunge dopo aver letto attentamente le opere dei principali intellettuali sardi, Manno e Spano, La Marmora e Azuni, ma anche le opere degli inglesi che lo hanno preceduto, come quella del Tyndale, che nella prefazione giudica ormai sorpassata e bisognosa di aggiornamenti.
L'opera è divisa in diciannove capitoli per un totale di circa 400 pagine, e descrive minuziosamente l'esperienza di viaggio, a cominciare dall'imbarco a Civitavecchia e dal viaggio verso Cagliari, colta nel pieno del suo fascino di città portuale ricca di attrattive e di movimento, ma anche come capitale storica dell'isola, dove convivono i resti prestigiosi delle culture e civiltà che vi sono transitate. La passione per il passato emerge anche da una lunga e puntigliosa sezione in cui l'inglese offre una sintesi della storia sarda. Dagli "oracoli muti dei nuraghi" all'abolizione del feudalesimo e all'amministrazione sabauda tutto viene raccontato con capacità di sintesi ed eleganza, anche se l'ombra delle famigerate "Carte di Arborea" si stende - non è certamente l'unico caso tra i viaggiatori dell'Ottocento - su alcune ricostruzioni. Il suo è un viaggio coinvolgente, talvolta duro e difficile, specialmente nelle zone dell'interno, lontane dalla comoda strada principale dell'isola. Sarà così fino all'"addio a Porto Torres" nell'ultimo capitolo, in cui è raccontata con partecipazione la mattanza dei tonni, spettacolo affascinante ma feroce, che dopo una prima iniziale attrazione lascia al viaggiatore un senso profondo di nausea e tristezza. Imbarcatosi poi in un piroscafo adibito al trasporto del bestiame, assieme a cavalli "selvaggi come zebre", Edwardes riprende il largo: su un mare liscio si dirige verso le coste francesi.
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Autor : Lai Sandro
Autor : Cara Antonello
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