La festa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos si svolge, annualmente, a Bosa il sabato e la domenica della seconda settimana di settembre. L’evento festivo commemora il ritrovamento, avvenuto nel 1847, secondo tradizione a opera di un bambino, di una statuetta lignea della Vergine tra le rovine del castello dei Malaspina, che dall’alto della del colle di Serravalle domina, sin dall’XI secolo, il pittoresco borgo attraversato dal Temo.
Da allora la statuetta è custodita nella chiesa sita all’interno delle mura del castello.
Nei primi decenni del secolo tutte le celebrazioni si svolgevano all’interno della fortezza. L’eco dei gosos (laudi religiose, di origine semi-popolare in lingua sarda) intonati dai fedeli nella piazza d’armi del castello riempiva l’aria, risuonando in tutto il quartiere storico di Sa Costa, di origine tardo-medievale. Tutte le sue strade si dipanano e si intrecciano seguendo l’altimetria del colle di Serravalle. La maggior parte degli edifici, di trachite rossa o dai colori pastello, sono orientati a Nord e posseggono un vano per ciascun piano. Destano interesse gli architravi degli ingressi; l’esemplare più antico datato al 1580.
In occasione della festa tutto il quartiere di Sa Costa si veste a festa. Gli uomini alcuni giorni prima addobbano la strada con frasche, canne e bandierine. Negli spiazzi o nelle grotte naturali di cui abbonda il rione, le donne, invece, allestiscono sos altarittos: piccoli altari ospitanti statuine della Vergine, ornati di fiori, di tessuti pregiati e merletti ricamati con la tecnica del filet, di cui Bosa vanta il primato.
La processione del sabato è accompagnata dalla confraternita dei fedeli e segue un percorso intricato tra il castello di Serravalle sino alla cattedrale dell’Immacolata. La domenica, invece, si segue il percorso inverso, per riportare la Madonnina nella chiesa in cime al colle, ove è custodita. Nella piazza d’armi del castello si celebra la Messa solenne, con la conclusiva preghiera di consacrazione di Bosa e dei suoi abitanti alla Vergine.
Durante le suddette processioni si fa tappa presso tutti gli altarittos, per rendere omaggio a ogni effige della Madonna.
La festa bosana or ora descritta è un appuntamento che richiama di anno in anno una partecipazione sempre più alta non solo da parte dei bosani, ma anche di molti turisti.
La devozione religiosa non è disgiunta dall’abbondanza alimentare, con tavolate nelle quali si consumano immancabilmente la malvasia di Bosa, prodotto enologico d’eccellenza, e preparazioni tipiche, quali fave e lardo (fae a landinu), s’azzada (piedini d’agnello in gelatina), lumache, ecc. Oltre a sos costàggios (gli abitanti di Sa Costa) che invitano parenti e conoscenti alla consumazione di questi cibi, vengono predisposte per l’occasione anche rivendite all’aperto di vino e prodotti gastronomici tipici.
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Anno : 1981
Anno : 1981
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