Descrizione
Il sito archeologico, definito da un nuraghe complesso e dai resti, appena visibili, di un villaggio, si sviluppa in un territorio ricchissimo di nuraghi, a brevissima distanza l’uno dall’altro: a soli 300 metri è presente il nuraghe Boinalzu. Il territorio è caratterizzato in prevalenza da ignimbriti oligo-mioceniche, ma sono presenti in zona anche affioramenti calcarei. Il nuraghe, infatti, è realizzato con pietre di diverso tipo: vulcaniche, più scure, alla base (per 2 metri) e di bianco calcare (da cui il nome) nei filari superiori, nei restanti 3 metri del paramento esterno. Questo effetto di dicromia, riscontrato in pochi altri nuraghi, potrebbe anche essere stato determinato da una precisa scelta estetica: i conci sono ben lavorati, soprattutto quelli calcarei, e nei punti di inserzione delle cortine nelle torri laterali sono sagomati in modo da creare dei perfetti incastri. Il nuraghe presenta un bastione con schema quadrilobato a profilo retto-curvilineo: si individuano bene solo le due torri Nord ed Est e la cortina di Nord-Est, mentre le altre due torri (quelle, presumibilmente, del prospetto frontale), come anche le restanti cortine, sono purtroppo crollate e scarsamente leggibili: non è possibile osservare dettagli planimetrici dell’interno del bastione. Il mastio, analogamente, è inagibile dal basso e ricolmo di macerie: dall’alto, si individua una camera circolare (5 metri di diametro al riempimento) provvista di due nicchie, da cui parte il corridoio di ingresso non percorribile a causa del crollo. Attorno al nuraghe alcune fosse rettangolari, scavate nella roccia affiorante, documentano la presenza di sepolture di epoca romana, pertinenti, probabilmente, ad un vicino insediamento. Stato di conservazione: cattivo
Diritti
Provvedimento di tutela: dm (l. n. 1089/1939); estremi: 1968/03/12
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