L’abito maschile festivo di Nuoro immortalato nelle fotografie risale alla prima metà del XX secolo ed è custodito presso il Museo del Costume di Nuoro.
La testa è coperta da sa berrita, la berretta a sacco in panno nero, lunga circa 70 cm.
La camicia (su ghentone) è in tela di cotone con il basso colletto chiuso da una coppia di bottoni in filigrana d’oro, con castone centrale in lamina d’oro contenente pasta di turchese.
Il giubbetto (su zipone) è in panno rosso rivestito di velluto blu notte, con spaccature nelle maniche che lasciano in vista il bianco della camicia. Posta a decorazione di ciascuna manica del giubbetto una fila di piccoli bottoni in filigrana d’argento, inseriti in asole ribattute da ricami in filo bianco. Sopra su zipone è apposto un gilet in pelle d’agnello non conciata (sas pedhes), dalla lana nera e riccia, caratteristica dei ceti più agiati.
Altro elemento caratteristico è il gonnellino nero di orbace (sas ragas), plissettato in vita e bordato di rosso. I pantaloni in tela di cotone sono inseriti dentro le ghette e sbuffati. Chiamate mesas cartzas, le ghette avvolgono la gamba dal polpaccio alla caviglia, terminando con una parte allungata che copre la tomaia della calzatura. Sono di orbace nero e presentano un sottile bordo di panno rosso lungo la parte che copre la scarpa.
Accessorio di notevole impatto visivo è la cintura festiva in cuoio ricamata con fili policromi di seta a motivi geometrici, floreali e cuoriformi, dai colori vivaci sullo sfondo scuro, stretta sul retro da un laccio di cuoio.
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Autore : Maria Lai
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Anno : 2019
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