Santa Barbara è una delle sante più popolari della cristianità. Invocata contro i fulmini, è la protettrice degli artiglieri, degli artificieri, dei minatori e dei vigili del fuoco. Il suo culto fu portato in Italia verso il VI secolo, durante la dominazione bizantina.
Della vita della Santa esistono varie agiografie, che, tuttavia, presentano alcuni tratti comuni. Figlia di un uomo di religione pagana, Dioscoro, questi decise di rinchiuderla in una torre in ragione della sua avvenenza, al fine di proteggerla dai numerosi pretendenti, che, comunque, Barbara respingeva di sua volontà. La giovane pretese che la torre avesse tre finestre (simbolo della Trinità). Prima di entrare nell’ edificio della sua reclusione si immerse in una piscina, battezzandosi autonomamente.
Dioscoro, venuto a conoscenza della conversione di Barbara al cristianesimo, sdegnato, decise di ucciderla. La giovane fu torturata più volte, di fronte al ferreo rifiuto di abiurare il nuovo credo. I carnefici tentavano di ustionarla, ma le fiamme si spegnavano miracolosamente prima che toccassero le sue carni.
Infine, Barbara fu decapitata in cima a una montagna. Ma Dioscoro, appena sceso a valle, andò incontro alla nemesi divina, morendo colpito da un fulmine.
A partire da questi elementi della sua agiografia, Santa Barbara vanta una grande quantità di patronati. Con riferimento alla torre fatta costruire dal padre e ove fu reclusa, è protettrice degli architetti, dei tagliapietre, dei muratori, ecc. In seguito alle torture inflittele col fuoco e a motivo del fulmine che punì, uccidendolo, il padre, è invocata, altresì, contro i fulmini e i temporali, contro il fuoco ed estensivamente contro gli incendi, inclusi quelli che possano scaturire dai depositi d’armi e munizioni (non a caso la polveriera è detta per traslato “santabarbara”). Per le ragioni suddette, è patrona dei vigili del fuoco e dei lavoratori in miniera.
Santa Barbara è invocata anche in Sardegna, specie a protezione dei temporali, dei fulmini e del fuoco.
In tutto il Campidano è noto uno scongiuro contro la minaccia dei fulmini, nel quale Santa Barbara è chiamata in soccorso assieme a San Giacomo:
Santa Bràbara e Santu Jacu / bosu portais is crais de su lampu / bosu portais is crais de su celu / no tocheis a fillu allenu / né in domu né in sartu / Santa Brabara e Santu Jacu.
(Santa Barbara e San Giacomo / voi portate le chiavi del lampo / voi portate le chiavi del cielo / non fate alcun male al prossimo / né a casa né in campagna / Santa Barbara e San Giacomo).
Sul perché Santa Barbara sia associata a San Giacomo in questo scongiuro è presto detto. La spiegazione si trova nelle Nuovo Testamento. Nel Vangelo di Marco (3, 17) apprendiamo che Gesù scelse fra i 12 apostoli Giacomo figlio di Zebedeo e suo fratello Giovanni, ai quali diede il soprannome di Boanerghes (‘figli del tuono’ in aramaico), forse perché di carattere impetuoso. Inoltre, nel Vangelo di Luca (9, 51-56) Gesù in viaggio per Gerusalemme si fece precedere da messaggeri che entrarono in un villaggio di samaritani, i quali però si rifiutarono di riceverlo; al che Giacomo e Giovanni, sdegnati, esclamarono: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Da questi due passi evangelici deriva il potere sulla folgore detenuto da San Giacomo, condiviso con Santa Barbara (bosu portais is crais de su lampu) e l’invocazione loro rivolta: non tocheis a fillu allenu (non fate del male al prossimo).
Santa Barbara in Sardegna è festeggiata specialmente il 4 dicembre, giorno del martirio, considerato non già come morte, ma come trionfale nascita al Cielo.
A Villasalto le è dedicata sia la cappella, fatta erigere dalla Società della miniera nel borgo di Su Suergiu, sia la chiesa di origine medievale, nel centro abitato, nella quale già dal ’700 si celebravano tre feste in onore della Santa: il 4 dicembre, giorno del martirio; il 10 luglio, in ricordo del ritrovamento dell’antico simulacro della Santa e la prima domenica di giugno, allorché i pellegrini impetravano presso l’effige della Santa la guarigione dalle proprie malattie.
A Guspini la festa di Santa Barbara è organizzata il 4 dicembre dalle comunità di Montevecchio e dell’Associazione Minatori Sa Mena, di cui è patrona.
A Cagliari ogni anno, il 4 dicembre, Santa Barbara viene omaggiata dalla Marina Militare e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ordini dei quali la Martire è patrona.
La scelta di festeggiare insieme è diventata ormai un’usanza consolidatasi negli ultimi anni. La Santa, infatti, è il simbolo di coraggio, fede e protezione di tutti coloro che affrontano il pericolo.
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