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Le Domus de Janas

Le Domus de Janas

Le Domus de Janas
Particolare della necropoli di Montessu. Foto di regione Autonoma della Sardegna, 2010, da Sardegna DL

Le domus de janas sono ipogei scavati nella roccia, grotte artificiali al cui interno venivano sepolti i corpi dei defunti. Sono databili a partire dal IV millennio a.C. (Neolitico) anche se spesso riutilizzate nei secoli successivi talvolta fino all’Età Altomedievale. Il significato letterale è “case delle fate”. Il nome deriva dalla fantasia popolare che le immaginava come case di esseri fantastici, non riuscendo a identificare in esse le funzioni funerarie.
In Sardegna esistono oltre 3000 domus de janas, collocate prevalentemente nel territorio Nord-occidentale.
Le domus de janas non sono tutte uguali. Presentano differenti tipologie di accesso, di struttura interna e di planimetria: l’ingresso può essere sia semplice che monumentale, l’interno può essere strutturato in un unico ambiente (in questo caso si parla di domus monocellulare) o in più ambienti spesso articolati e comunicanti (domus pluricellulare). Alcune tombe sono ornate con motivi architettonici e simbolici scolpiti o dipinti, come teste bovine, corna e spirali. Tali differenze dipendono dalla morfologia del sito, ma anche dai differenti rituali funerari in uso.

L’UNESCO ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale 17 domus de janas al termine di un percorso promosso nel 2018 da Regione Sardegna, Centro Studi Identità e Memoria (Cesim), ufficio Unesco del Ministero della Cultura e numerosi comuni sardi.

Il rituale funerario
Le domus de janas erano usate come sepolture collettive primarie e secondarie. La sepoltura primaria avveniva subito dopo la morte, con i corpi dei defunti adagiati su un fianco in posizione rannicchiata. La sepoltura secondaria, invece, prevedeva lo spostamento delle spoglie in un secondo momento.
La sepoltura dei defunti all’interno delle domus prevedeva che i corpi dei defunti fossero adagiati in posizione rannicchiata su banconi ricavati nella roccia, accompagnati dagli elementi del corredo funerario.

Le decorazioni
Simboli scolpiti, incisi e dipinti su pareti e pavimenti, riproduzioni di particolari architettonici presenti nelle domus testimoniano la complessa ideologia religiosa e l’attenzione verso il mondo ultraterreno degli antichi popoli sardi.
Frequentemente è raffigurata la protome taurina protettrice dei defunti, simbolo della vita e della forza generatrice. Le pitture in genere sono realizzate con l’impiego di ocra, un pigmento di valore simbolico legato alla rigenerazione del defunto e al colore del sangue.

Il corredo
I defunti venivano sepolti insieme a un corredo di oggetti legati al defunto: ceramiche, statuine, oggetti di ornamento, armi e utensili, manufatti in argilla, vasi, pesi da telaio, fusaiole, prodotti artigianali utilizzati per la caccia o la difesa. Oltre al corredo personale del defunto nelle sepolture si ritrovano altri oggetti di provenienza animale, interpretabili come offerte.

Le domus de janas patrimonio UNESCO:

Alghero, Necropoli di Anghelu Ruju
Risale al V-III millennio a.C. (Neolitico finale), il suo utilizzo è attestato fino nell'età del Rame e del Bronzo. È costituita da 38 sepolture realizzate sia nell’area pianeggiante che nella sommità e nelle pendici di una piccola collina di arenaria calcarea.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Alghero, Necropoli di Anghelu Ruju
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00057184] necropoli - Alghero

Anela, Necropoli di Sos Forrighesos
È datata fra il Neolitico finale e il Bronzo antico, con livelli di frequentazione di età romana e alto-medievale. La necropoli è costituita da 18 domus de janas scavate su un costone, su tre livelli orizzontali sovrapposti per un'altezza massima di 3 metri sul piano di campagna.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Anela, Necropoli di Sos Forrighesos
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00100853] tomba a domus de janas – Anela

Ardauli, Necropoli di Mandras/Mrandas
L’ipogeo pluricellulare con planimetria articolata è collocato alla base di un affioramento di tufo trachitico. Denominato anche musuleos, è caratterizzato dalla presenza di decorazione sul soffitto e sulle pareti realizzate con pittura rossa (probabilmente ocra), pilastri, finte nicchie, fossette votive.

Bonorva, Necropoli di Sant’Andrea Priu
Risale alla metà del IV millennio a.C. Il complesso funerario è stato riutilizzato in Età Nuragica, in epoca romana, nell'Alto Medioevo per il culto cristiano e successivamente come chiesa rupestre. È composta da una ventina di grotticelle artificiali a carattere funerario collettivo scavate su una parete verticale di roccia trachitica rossa alta circa 10 metri.
La necropoli di Sant’Andrea Priu in realtà aumentata
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Bonorva, Necropoli di Sant'Andrea Priu
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00237912] tomba a domus de janas – Bonorva

Bonorva, Necropoli di Sa Pala Larga
L’ipogeo è stato utilizzato a partire dal Neolitico Recente fino all’Eneolitico avanzato. Attualmente sono state individuate 11 domus ricche di decorazioni dipinte.

Castelsardo, Domus de janas della Roccia dell’Elefante
Cronologicamente risale al Neolitico finale (3200-2800 a.C.). È costituito da 2 tombe scavate su diversi livelli in un masso di trachite che gli agenti atmosferici hanno modellato rendendolo simile a un elefante.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Castelsardo, Domus dell'Elefante

Cheremule, Parco dei Petroglifi
Il parco comprende tre necropoli, risalenti al Neolitico recente (seconda metà del IV millennio a.C.): Museddu, Tennero e Mattarigotza per un totale di 37 tombe. La necropoli di Moseddu è composta da 18 domus, scavate in un bancone di roccia calcarea; nella tomba detta “della cava’ sono state scolpite 12 figurine antropomorfe probabilmente raffiguranti una scena funebre. La necropoli di Tennero è costituita da 10 ipogei, scavati anch’essi nei banconi calcare, fra cui spicca la “tomba Branca” al cui interno è presente un’altra serie di petroglifi antropomorfi. La necropoli di Mattarigotza è composta da 10 domus con elementi decorativi.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Cheremule, Necropoli di Moseddu
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00237922] tomba a domus de janas – Cheremule

Goni, Parco Archeologico di Pranu Mutteddu
Il sito archeologico si trova su un pianoro di roccia. È formato da un’area di culto e un’area funeraria. I monumenti principali sono costituiti da un complesso di tombe megalitiche a tumulo e la necropoli a domus de janas nota con il nome di Genna Accas, composta da 6 domus documentate di dimensioni ridotte.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Goni, Parco archeologico di Pranu Muttedu
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00237973] necropoli – Goni

Mamoiada, Necropoli di Istevene
La necropoli è databile al Neolitico finale e all’Eneolitico. Le tombe sono scavate a diverse altezze nella roccia granitica. Si tratta di una piccola necropoli conosciuta per la presenza di elementi simbolici, fra cui una protome taurina, Il complesso comprende 6 ipogei di dimensioni ridotte.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Mamoiada, Necropoli di Sa Conchedda Istevene

Oniferi, Necropoli di Brodu
La necropoli, di ambito cronologico Neolitico-Eneolitico, è scavata alla base di una collina trachitica in prossimità del Nuraghe Brodu. Il complesso è costituito da 4 ipogei con planimetria semplice. La tomba IV presenta elementi simbolici scolpiti alle pareti. La necropoli presenta fasi di cultura Ozieri (3200-2800 a.C.), del Vaso Campaniforme (2100-1800 a.C.) e di Bonnanaro (1800-1600 a.C.).
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Oniferi, Necropoli di Brodu
Schede del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00237983] tomba a domus de janas – Oniferi  e MACA300 [00237984] tomba a domus de janas – Oniferi 

Ossi, Necropoli di Mesu e Montes
La necropoli copre un arco cronologico compreso tra il Neolitico finale e il Bronzo medio. Il complesso è scavato su un costone calcareo e comprende 18 domus pluricellulari divise in due gruppi da un’antica mulattiera. Le tombe sono caratterizzate da ricche decorazioni e significative caratteristiche architettoniche.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Ossi, Necropoli di Mesu 'e Montes

Porto Torres, Necropoli di Su Crucifissu Mannu
La necropoli è databile al Neolitico finale, con fasi dell'Eneolitico e del Bronzo antico. Comprende almeno 22 sepolture, scavate in un banco calcareo. Gli ipogei, accessibili mediante un ingresso a pozzetto verticale o attraverso un corridoio, presentano planimetrie piuttosto articolate con numerosi vani disposti intorno a un'ampia camera principale.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Porto Torres, Necropoli di Su Crucifissu Mannu 
Schede del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00057582] necropoli - Porto Torres

Putifigari, Necropoli di Monte Siseri / S’Incantu
La necropoli, databile al Neolitico finale-Eneolitico scavata in un affioramento di roccia tufacea, è costituita da 4 domus de janas. Fra queste spicca la "tomba dell'architettura dipinta" caratterizzata da decorazioni a rilievo e dipinte.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Putifigari, Necropoli di Monte Siseri
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00238013] tomba a domus de janas - Putifigari

Sedilo, Necropoli di Ispiluncas
Il sito è databile al Neolitico e venne riutilizzato fino al Medioevo. La necropoli si compone di almeno 33 ipogei, non tutti visitabili. Spicca la “tomba 13” per la suddivisione interna in numerosi ambienti, fra cui uno che presenta il soffitto scolpito a forma di tetto semicircolare spiovente con tracce di pittura in ocra rossa.

Sennori, Domus de janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale
Le sepolture, cronologicamente collocabili nell’ambito neolitico-eneolitico, sono scavate in un affioramento calcareo nell'orto attiguo alla chiesa parrocchiale di Sennori. La necropoli comprende 11 domus de janas, prevalentemente pluricellulari, alcune delle quali caratterizzate da decorazioni architettoniche in rilievo. Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Sennori, Necropoli dell'Orto del Beneficio Parrocchiale
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00238017] tomba a domus de janas – Sennori

Villanova Monteleone, Necropoli di Puttu Codinu
Le indagini archeologiche datano il sito al Neolitico finale e ne attestano l’uso fino Bronzo antico. Le sepolture sono collocate su due affioramenti rocciosi. La necropoli è costituita da 9 ipogei. Di rilievo la tomba VIII che presenta in un soffitto la riproduzione di un tetto ligneo.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Villanova Monteleone, Necropoli di Pottu Codinu
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00238030] tomba a domus de janas - Villanova Monteleone

Villaperuccio, Necropoli di Montessu
Il sito è datato a partire dal Neolitico finale-Eneolitico fino al Bronzo antico. La necropoli è scenograficamente disposta in un anfiteatro naturale di roccia trachitica. Composta da circa 40 tombe per la maggior parte a pianta pluricellulare. Spiccano la "tomba delle spirali", riccamente decorata con spirali, e la "tomba delle corna", caratterizzata da corna di varie forme sono scolpite nella volta e nel gradino ai piedi dell'ingresso.
Scheda di approfondimento nella sezione Luoghi della Cultura Villaperuccio, Necropoli di Montessu
Scheda del Catalogo Regionale dei beni culturali MACA300 [00215307] necropoli – Villaperuccio

Domus de Janas - UNESCO 2025

Aggiornamento

15/9/2025 - 20:03

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