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Fordongianus, Anfiteatro Romano

Fordongianus, Anfiteatro Romano

Fordongianus, Anfiteatro Romano

I resti dell'antico anfiteatro sono situati nella piccola valle in località Appezzau, racchiusa fra i rilievi di Montigu a Est e di Iscalleddu a Ovest, a Sud Ovest dell'antico abitato romano, costeggiati dalla via Pietro Pippia e dal tracciato della SS 388 del Tirso e del Mandrolisai.
L'antico anfiteatro romano sorgeva in area suburbana rispetto all'antico centro abitato di Forum Traiani: solo all'epoca di Giustiniano risultava inglobato all'interno dell'area urbana. Era stato concepito di dimensioni modeste rispetto ai grandiosi edifici per spettacoli gladiatori dell'antico mondo romano, forse anche a causa dell'esiguo spazio che i declivi dei due rilievi di Montigu a Est e di Iscalleddu a Ovest risparmiavano alla vallata.
La sua ubicazione ricalca perfettamente la filosofia costruttiva della mentalità romana antica: si prediligevano ampi spazi suburbani o addirittura extraurbani affinché gli architecti e gli structores potessero concepire edifici grandiosi, in particolare per il tipo "à structure pleine" (come fu quello di Forum Traiani almeno nella sua prima fase) e dare sfogo a tecniche costruttive di ampio respiro; gli anfiteatri dovevano sorgere, inoltre, in prossimità di una via d'accesso al fine di contenere i disordini e avere vie di fuga in caso di situazioni emergenziali, dovute anche alla presenza di animali pericolosi.
Gli scavi archeologici effettuati nel 1996 e successivamente nel 2008 hanno interessato circa tre quarti dell'anfiteatro, ricadenti nell'area di proprietà comunale: a seguito delle indagini eseguite, è stata evidenziata la planimetria e due fasi costruttive distinte, nonché l'impianto di un successivo coemeterium altomedievale realizzato sia all'interno che all'esterno dell'edificio il quale, all'epoca, versava in una condizione di abbandono e disuso.
La prima fase costruttiva ha visto la realizzazione di due terrapieni curvilinei contrapposti, orientati in direzione NNO/SSE, ripartiti in setti radiali messi in opera con blocchi litici irregolari, cementati con malta di fango: il terrapieno orientale si appoggia al pendio del colle di Montigu, mentre quello occidentale segue il declivio del rilievo di Iscalleddu.
La parte esterna dei due terrapieni era rivestita da un paramento murario costituito da pilastri, formati da quattro blocchi squadrati, messi in opera a secco, per una larghezza media di m. 1,30 ed uno spessore di m. 1,35 che si alternano a specchiature in opus caementicium con paramento esterno in opus vittatum, in tufelli di trachite grigia, con una lunghezza media di m. 1,23 m e spessore di m. 1,35.
L'arena dell'anfiteatro è delimitata dal muro del podio che oggi residua realizzata in opus quadratum di blocchi di trachite grigia, disposti a filari, che si prolungano, nel settore nord-nordovest a definire l'ingresso principale dell'anfiteatro.
Allo stato attuale è rimasto un unico maenianum verosimilmente da ricondurre alla prima fase edilizia della struttura, con larghezza di m. 5,80, ripartito in circa sei ordini di gradus e un solo vomitorium individuato nel settore nord-occidentale della cavea.
Benché manchi la documentazione relativa ad una compiuta indagine archeologica del settore meridionale, che ricade attualmente in area privata destinata ad attività artigianali, è possibile affermare che gli accessi all'arena erano disposti lungo l'asse maggiore: la porta triumphalis (m. 5,10 x m. 3,23), da cui partiva la processione inaugurale, rivolta ad Aquae Ypsitanae, è stata realizzata in opus quadratum e verosimilmente era dotata di un arco.
L'anfiteatro nella sua prima fase che, secondo gli studiosi, è da collocare in Età Traianea (117-138 d. C.), poteva contenere circa duemila spettatori.
Quando, in Età Severiana (193-211 d. C.), Forum Traiani ottenne il rango di civitas, fu interessata da una imponente azione di monumentalizzazione urbana (realizzazione delle terme e di altri edifici pubblici, dell'acquedotto) e, verosimilmente in questa fase di ornatus civitatis, si deve collocare l'ampliamento dell'anfiteatro, che vide un prepotente utilizzo dell'opus caementicium, dell'opus vittatum e delle arcate, tecniche che gli architecti e structores romani, periti nella loro arte, avevano messo in opera anche nelle terme e nell'acquedotto: in quest'epoca, il rinnovato interesse per i munera gladiatorum e per le venationes fu la causa principale del sorgere degli anfiteatri in Sardegna (Karales, Silci, Tharros, Nora) oltre che l'incremento demografico come nel caso di Forum Traiani.
L'anfiteatro, così ampliato, poteva contenere più di tremila spettatori.
L'edificio cadde poi in disuso e divenne cava per l'asportazione di materiali da costruzione riutilizzati altrove. Gli scavi condotti nel 2008 hanno rivelato la presenza di un sepolcreto di Età Altomedievale sia all'interno della cavea, sia nelle immediate adiacenze della porta triumphalis: la documentazione materiale acquisita in sede di indagine archeologica ha rivelato la presenza di corredi funebri riconducibili a inumazioni per lo più sconvolte e in giacitura secondaria, in prevalenza oggetti dell'abbigliamento e dell'equipaggiamento personale dei defunti che consentono di datare il contesto funerario al pieno VIII secolo d. C.

Storia degli scavi
La prima notizia dell'esistenza di un edificio per spettacoli a Forum Traiani è data nel 1906 da Francesco Zedda nel suo volume e fu successivamente oggetto di studi di prospezione di superficie.
A seguito dell'acquisizione nel 1996 dell'area al patrimonio del Comune di Fordongianus, ad eccezione di una porzione nel settore sud-occidentale (adibita allora e ancora oggi a zona artigianale di proprietà privata), nel medesimo anno la Soprintendenza di Cagliari e Oristano effettuò un primo scavo archeologico a cura di Ginetto Bacco e Paolo Benito Serra. Il sito dell'anfiteatro, tuttavia, è stato interessato da un intervento di scavo archeologico stratigrafico e sistematico solo fra i mesi di febbraio e settembre 2008, a cura della Soprintendenza archeologica della Sardegna in collaborazione con l'Università degli Studi di Sassari, il Comune di Fordongianus e la Casa Circondariale di Oristano.

Bibliografia
G. Bacco, T. Ganga, C. Oppo, P. B. Serra, M. Vacca, R. Marcello Zanella, R. Zucca, Structores amphitheatri. A proposito dell'anfiteatro di Forum Traiani (Sardinia), in "L'Africa Romana" XVIII, Roma 2010, pp. 1371-1459. eprints.uniss.it/9127/1/Africa_romana_18_vol_2.pdf
R. Ghiotto, L'architettura romana nelle città della Sardegna, Roma 2004, pp. 81-96.
R. Zucca, Fordongianus. Sassari, C. Delfino, 1986 (Sardegna archeologica. Guide e itinerari; 4);
R. Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, 1953, pp. 14-15; 33; 56-8; 67; 113;
A. Zedda, Forum Trajani, Cagliari, 1906;
A. Taramelli, Fordongianus. Antiche terme di Forum Trajani, NS, 1903, pp. 469-492;
G. Spano, Descrizione di Forum Trajani, BAS, VI, 1860, pp. 161-70;

Come arrivare
Da Oristano si percorre la SP 55 per Silì e si prosegue sulla SS 388 in direzione di Simaxis e Ollastra. Si continua fino a Fordongianus. Dal paese prendere la via Pietro Pippia fino a raggiungere l'anfiteatro, visibile dal piano strada, sulla sinistra.

Categoria Struttura: Area o Parco archeologico

Tipologia Contenuti: Monumento archeologico
Archeologia

Fruibilità: chiuso

Provincia: Oristano

Comune: Fordongianus

Macro Area Territoriale: Centro Sardegna

CAP: 09083

Indirizzo: prolungamento via Pietro Pippia, s.n.c.

Informazioni sui biglietti e sull\'accesso: L'anfiteatro non è gestito ed è stato recentemente oggetto di scavi, l'area è recintata e non è direttamente acessibile, ma ma il monumento è visibile dalla vicina strada statale 388.

Aggiornamento

22/4/2024 - 18:10

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