Shakespeare, William
Rappresentato per la prima volta nel 1604, Otello è la tragedia della gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere lanimo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio. La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra che si esalta nello scontro tra i due protagonisti maschili. Il nero e barbaro Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo lamore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nellonestà degli uomini, mentre il bianco Iago rivela lanima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male. In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, i vincitori, i sopravvissuti, sono i mediocri. Otello / William Shakespeare; introduzione di Nemi D'Agostino; prefazione, traduzione e note di Sergio Perosa
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