L'acquisizione della capacità di estrarre e lavorare i metalli (il rame innanzi tutto, ma anche il piombo e l'argento) è l'evento che segna il passaggio dal Neolitico all'Eneolitico iniziale (2800-2600 a.C.), a cui va ascritta la facies Sub-Ozieri identificata per la prima volta nei siti di Su Coddu (Selargius) e di Terramaini (Pirri), entrambi nel Cagliaritano.
Nelle ceramiche attribuite a questa facies si attenua fortemente la presenza dei motivi decorativi tipici della cultura di Ozieri, a vantaggio dell'impiego di schemi molto più semplici, alcuni dei quali dipinti su vasi fabbricati con argille molto chiare. Tra le forme vascolari, si segnalano come certamente tipici il grande tegame biansato e i vasi carenati con perforazioni alla carena.
tre vasi di ceramica d’impasto, lavorati a mano, decorati sulle superfici da motivi deocrativi incisi e impressi, tipici della fase culturale di San Miche di Ozieri del Neolitico recente. Si tratta di una ciotola carenata, di una scodella troncoconica (vaso a cestello), di una pisside e di un vaso a collo.. offerte rituali o elementi di corredi funerari
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