Il sito è ubicato a circa 300 m sul livello del mare in territorio comunale di Oliena, all'interno della Valle di Lanaitto, immerso nella fitta vegetazione, alle propaggini del Monte Uddé, in un'area calcarea del Supramonte.
Il villaggio nuragico noto come Sa Sedda e Sos Carros (letteralmente "il punto di passaggio dei carri") si colloca in una fase compresa tra il Bronzo Recente e la prima età del Ferro (secc. XII-IX a.C.). Si presenta come un esteso villaggio di capanne nella cui parte alta è presente una struttura singolare che rende questo sito, già fortemente suggestivo per la sua ubicazione geografia, immerso nella natura selvaggia e incontaminata del Supramonte di Oliena, tra i più noti in Sardegna nella sua tipologia.
Il sito si inserisce nell'ambito del complesso ed eterogeneo quadro delle attestazioni di architetture a valenza sacrale legate, in qualche modo, al culto delle acque in Sardegna in Età Nuragica: tali ambiti erano costituiti da uno o più edifici funzionali alla captazione e canalizzazione delle acque, oltre che da vari ambienti di servizio; il complesso diveniva poi, nel tempo, il nuovo catalizzatore dell'insediamento abitativo.
I villaggi santuari di Età Nuragica sono spesso caratterizzati sia dalla presenza dei più noti "templi a pozzo", sia dalle cosiddette "rotonde" o "rotonde con bacile", ossia edifici a pianta circolare, di minori dimensioni, le quali vengono realizzate secondo un modulo architettonico standardizzato, diffuso in maniera estesa nel territorio sardo (Sa Mandra ‘e sa Giua di Ossi, S'arcu ‘e is Forros di Villagrande Strisaili, Sant'Imbenia di Alghero, Sirai a Carbonia, San Luca di Ozieri, Santa Barbara di Bauladu, Pidighi di Solarussa, Seleni di Lanusei, Carcaniedda di Sedini, Sa Sedda de Sos Carros di Oliena), caratterizzato da un sedile perimetrale che corre lungo la parete e bacile litico al centro del vano: il vano di Sa Sedda de Sos Carros, forse l'esempio più noto di rotonda, ripropone in forme monumentali e perfettamente isodome il modello architettonico consolidato.
Nella sua complessità, il sito di Sa Sedda de Sos Carros è caratterizzato da capanne a pianta circolare e ovale, oltre che da un edificio/insula dal perimetro esterno sub-circolare all'interno del quale ambienti a pianta quadrangolare e circolare, con funzione varia (spazi di culto, edifico per il deposito/stoccaggio di prodotti metallici, officine) si dispongono radialmente intorno al cortile centrale, anch'esso a pianta circolare in cui è contenuta la vasca. L'insula è separata dal resto del villaggio da un muro esterno ciclopico.
La cosiddetta rotonda con bacile, qui asservita a funzione verosimilmente sacrale, si presenta come un ambiente circolare dal diametro di 2,5 m e con un alzato massimo di 1,80 m. Definita anche "fonte", le sue pareti interne presentano un effetto cromatico bicolore poiché realizzate in opera isodoma con blocchi squadrati di calcare bianco che si alternano a filari di blocchi di basalto scuro; il pavimento, costituito da un piano naturale di calcare, è lavorato in maniera curata. L'ingresso al vano presenta ancora parte degli stipiti ed è delimitato da una soglia di basalto costituita da un listello in leggero rilievo. Lungo la circonferenza interna corre un sedile realizzato in conci di basalto che presentano una leggera modanatura a smorzare gli spigoli. Al centro del vano è posizionato il grande bacile (dal diametro ci circa 70 cm), ottenuto dalla lavorazione di un blocco monolitico di arenaria, con poderoso piede ad anello e foro per il passaggio dell'acqua. Sulle pareti dell'ambiente circolare sono scolpite in altorilievo sette (in origine erano nove) teste di muflone e/o di ariete che presentano un foro attraverso il quale l'acqua, che giungeva dal canale ricavato nello spessore murario, poteva zampillare nel bacile monolitico circolare posto al centro del pavimento. L'elemento fondamentale di questa architettura è l'acqua, il cui utilizzo è messo in opera con una perizia idraulica straordinaria per l'epoca in cui è stata realizzata la struttura cultuale, impreziosita dalla sofisticata decorazione dei gocciolatoi a testa di muflone. La sua ubicazione, inoltre, collocata in un luogo sopraelevato rispetto al sottostante villaggio accentuandone la monumentalità ne suggeriscono ancor più la valenza religioso-sacrale.
All'esterno del muro ciclopico di contenimento dell'insula principale, è stata individuata una seconda rotonda di dimensioni inferiori rispetto a quella principale: sembra essere stata smontata in antico per poi essere ricompresa all'interno di un vano rettangolare più recente e risulta essere decisamente meno sontuosa. Il santuario di Sa Sedda de Sos Carros, oltre che per la sua valenza cultuale, riveste particolare importanza quale centro di fusione e lavorazione dei metalli: all'interno dell'area sacra è stata rinvenuta una cospicua quantità di oggetti in metallo, prevalentemente di bronzo, numerosi anche in stato altamente lacunoso, forse perché destinati ad un nuovo ciclo di lavorazione, quali frammenti di asce, puntali di lance e di frecce, picconi, anse di bacili, fibule, fasce di immanicatura pertinenti ad attrezzi di varia tipologia, spilloni (di cui alcuni con capocchia elaborata), panelle, oltre ad oggetti di particolare pregio quali navicelle di varia tipologia e una brocca askoide a doppio collo (di cui uno a versatoio con orlo espanso a tromba e un collo secondo, all'estremità opposta, configurato a protome taurina sormontata da ampie corna).
Storia degli scavi e degli studi
Il sito archeologico è stato oggetto di numerose campagne di scavo a partire dagli Anni Settanta del secolo scorso: le prime indagini furono condotte da Fulvia Lo Schiavo che ne mise in luce una imponente struttura costituita da una serie di ambienti circolari che si aprono su un grande cortile attraversato da un canale per la raccolta delle acque piovane e una scalinata di lastre in calcare locale che collega il complesso con gli ambienti soprastanti. Nel 1993 una nuova campagna di indagini si rese necessaria a seguito di scavi clandestini: l'intervento fu condotto da M.A. Fadda, reso urgente in alcuni punti in cui la muratura e lo strato archeologico superficiale erano stati danneggiati. Tra il 2001 e il 2007 sono state condotte ripetute campagne di scavo che hanno messo in luce le capanne del villaggio.
Bibliografia
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G. Salis, Le rotonde con bacile: un nuovo contributo dal villaggio nuragico di Sa Sedda 'e Sos Carros-Oliena, «FOLD&R», 2013 pp. 1-10,
M.A. Fadda, G. Salis, Sa Sedda 'e sos Carros e la valle di Lanaitho (Oliena), collana «Sardegna Archeologica. Guide e Itinerari», 46, Sassari 2010.
M.A. Fadda, Il complesso di Sa Sedda 'e sos Carros di Oliena. Le nuove scoperte (2002-2008). Un singolare esempio dell'architettura religiosa del periodo nuragico, in M. A. Fadda (a cura di), Una Comunità Montana per la valorizzazione del Patrimonio Archeologico del Nuorese, Cagliari 2008, pp. 133-146.
G. Salis, L'insula di Sa Sedda 'e sos Carros (Oliena): la campagna 2006-2007 e i nuovi materiali, in M.A. Fadda (a cura di), Una Comunità Montana per la valorizzazione del Patrimonio Archeologico del Nuorese, Cagliari 2008, pp. 147-189.
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M.A. Fadda, Sa Sedda e Sos Carros (Oliena). Il villaggio nuragico, in "Bollettino di Archeologia", 1993, 19- 21, pp. 170-172.
Come arrivare
Dall'uscita E di Oliena, sulla direttrice di via Ingegner Marco Gallani, inserirsi sulla SP 46 e procedere sino al bivio per la Fonte di Su Gologone, sulla destra se si proviene da Oliena, che sarà segnalato da un cartello stradale. Proseguire sulla strada di Su Gologone, che si inserisce nella difficile strada sterrata di Lanaitto, seguendo le indicazioni per la grotta de Sa Oche, e arrestare la vettura. Sa Sedda e Sos Carros si trova, sopra un ripido costone, sul versante O della valle.
Categoria Struttura: Area o Parco archeologico
Tipologia Contenuti:
Complesso archeologico
Archeologia
Fruibilità: aperto
Provincia: Nuoro
Comune: Oliena
Macro Area Territoriale: Centro Sardegna
CAP: 08025
Indirizzo: SP 46 Oliena-Dorgali - località Valle del Lanaitto, "Rifugio Sa Oche"
Telefono: +39 347 8249517
Email: info@sardiniainside.it
gennaio - dicembre
Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì - Venerdì - Sabato - Domenica
09:00 - 18:00
Modalità di accesso: a pagamento
Biglietti :
Informazioni sui servizi: Le visite guidate sono disponibili per il Villaggio Nuragico Sa Sedda e Sos Carros e la Grotta Corbeddu.
Altri servizi: A 1,5 Km ca. di distanza, prima della biglietteria, è presente un punto di ristoro in cui sono disponibili delle stanze.
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Autore : Spadetta Giulio
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