Suivez-nous sur
Recherche Rechercher sur le site

J. E. Crawford Flitch

J. E. Crawford Flitch

Crawford Flitch nasce da una famiglia agiata nel 1881, in un paese dello Yorkshire. Appassionato di studi storici e di arte si laurea a Cambridge in discipline umanistiche nel 1907, ma già nel 1903 si iscrive all'albo degli avvocati di Londra, attività che pratica molto poco specialmente per i frequentissimi viaggi. Fin da giovane infatti, attratto dalla solarità e dal fascino esotico dei paesi dell'Europa mediterranea, abbandona la grigia e fredda Inghilterra per percorrerli a fondo (specialmente la Spagna) affascinato dallo studio di culture diverse e antiche. Lo scoppio della Grande Guerra, alla quale prende parte attiva come Capitano di Artiglieria, segnerà una battuta d'arresto ma non la fine di queste esplorazioni, che lo portano anche in Sardegna, alla fine di un tour - tipico dei viaggiatori dell'Ottocento - nelle isole del Mediterraneo (Maiorca, Minorca, Ibiza e Sardegna). Le sue pagine sulla Sardegna sono parte di quelle dedicate all'intero viaggio, e precisamente abbracciano quattro capitoli dell'opera intitolata "Mediterranean Moods": Cagliari, La porta d'argento (escursione sul Gennargentu), La festa di San Costantino (il racconto dell'Ardia) e La città sepolta (escursione a Tharros). Approda a Cagliari verosimilmente nel 1910 e vi giunge dal mare: la città gli appare dunque come "arrampicata sulla roccia" nella cui parte più alta sta il suo cuore, Castello, dove le strade "maleodoranti, strette ed oscure perfino nella luce di un meriggio d'agosto", tortuose e brulicanti, "appaiono scavate come gole attraverso blocchi massicci di edifici". Dalla capitale si sposta in Barbagia: "Non è facile dire con precisione in quale epoca della storia ci si trovi in Barbagia - quando ad una svolta di strada ti imbatti in un gruppo di uomini a cavallo, in camicia scarlatta, con bianche maniche svasate, sembra che ti immerga nell'epoca del sedicesimo o diciassettesimo secolo"; vi rimane estasiato dalla vegetazione e dai colori dell'alba, dal fascino della natura incontaminata. Si sposta nella piana di Oristano, dove lo stato di abbandono delle acque crea un letale focolaio di malaria. Si immerge poi nella "folla irrequieta", accesa di mistico fervore, per vivere l'esperienza dell'Ardia, la sfrenata corsa di cavalli di Sedilo, rito ancestrale e magico. Visita infine le rovine di Tharros, dove sbriglia la sua fantasia a ricostruire la vita dei millenni andati, tra i moli affollati di persone e le strade strette e rumorose, percorse dai buoi affannati e da donne con anfore sulla testa, nello sfondo del foro e dell'anfiteatro romano.

Mise à jour

10/3/2025 - 10:09

commentaires

Écrire un commentaire

Envoyer