Suivez-nous sur
Recherche Rechercher sur le site

Guidicale

Guidicale

Guidicale

In mancanza di una letteratura colta in lingua sarda le opere che circolavano nel periodo giudicale nell'isola dovevano essere quelle in latino, o toscano, o catalano. La Sardegna conobbe nel Medioevo una sua storia particolare, ricca di caratteri originali.
Sul piano politico nacquero, tra X e XI secolo, quattro stati, veri e propri regni, anche denominati giudicati: Cagliari, Arborea, Torres o Logudoro e Gallura. La lingua sarda affiancò il latino nella redazione degli atti giuridico-amministrativi. Dopo il sopravvento delle repubbliche marinare di Pisa e Genova, l'invasione aragonese pose fine alle aspirazioni autonomistiche. Lo sviluppo "alto" di una lingua letteraria sarda fu negato e le classi dirigenti locali adottarono il catalano e il castigliano quali lingue letterarie.

"Eleonora d'Arborea promulga la carta de Logu" - dipinto di Domenico Bruschi (1893-1894), da Catalogo Beni Culturali RAS
Article
Les plus anciens documents en langue sarde
Le Moyen Âge de l'île a laissé un important héritage de lois, de documents et de codes juridiques rédigés en sarde. La qualité et la quantité de la production en langage vulgaire confèrent à la Sardaigne un avantage abso...
Lisez tout Lisez tout
Basilica di San Gavino - Porto Torres (SS) - da Risorse digitali Sardegna - IDV, Identità Visuale
Article
I Condaghi
I Condaghi, elaborati fra l'XI e il XIII secolo, sono fra le prime testimonianze del volgare sardo. Si tratta di manoscritti su pergamena, con documenti relativi a donazioni e a patrimoni di chiese o comunità religiose....
Lisez tout Lisez tout
Giudicale
Article
Littérature religieuse
Les chercheurs ont eu du mal à reconstituer le rôle de la littérature religieuse au Moyen Âge sarde. La rareté absolue des sources a rendu difficile la documentation scientifique d'une production qui devait certainement...
Lisez tout Lisez tout
Cagliari, Pinacoteca Nazionale, Madonna col Bambino 1550 ca., particolare (ignoto artista aragonese), “MiC – Museo Archeologico Nazionale di Cagliari”
Article
Catalan juridique et littéraire
Avec la conquête de l'île par la Couronne d'Aragon, la Sardaigne a rejoint le groupe des régions méditerranéennes dans lesquelles le catalan est la langue hégémonique.
Lisez tout Lisez tout

Connaissances

Voir tout Voir tout

Il sardo lingua romanza

Il sardo è una lingua "romanza" o "neolatina", ossia un dominio linguistico che deriva dalla lingua parlata dagli antichi Romani. Allo stesso modo lo sono il portoghese, lo spagnolo, il catalano, l'occitanico, il franco-provenzale, il francese, l'italiano, il ladino, il friulano, il corso, il dalmatico (oggi estinto) e il rumeno.Come scrive Giovanni Lupinu nella sua "Storia della lingua sarda", "adottando una metafora frequente negli studi glottologici ispirata alla parentela umana, queste possono essere definite 'lingue sorelle' in quanto riconducibili a una comune 'lingua madre'.In termini più ampi, ciò significa in sostanza che nel lungo processo di formazione della lingua isolana, che dura fino ai nostri giorni, la conquista romana dell'isola nel 238 a.C. e la conseguente massiccia diffusione del latino nel territorio che parlava paleosardo e punico rappresentano certamente l'episodio centrale e più importante, destinato a disegnare in profondità lo scheletro della lingua che comincerà a manifestarsi documentariamente dopo il 1000 d.C.".Secondo quanto riferisce Max Leopold Wagner, la conservatività della lingua sarda rispetto al latino è un dato acquisito: "Il sardo, come ci si presenta nei documenti antichi e come tuttora suona nelle regioni centrali e soprattutto nel Bittese e nel Nuorese, si può considerare, anche foneticamente, il continuatore più schietto del latino".Una definizione che ha fatto la fortuna della lingua sarda tra tutti gli studiosi e appassionati di filologia.

Lisez tout Lisez tout Il sardo è una lingua "romanza" o "neolatina", ossia un dominio linguistico che deriva dalla lingua parlata dagli antichi Romani. Allo stesso modo lo sono il portoghese, lo spagnolo, il catalano, l'occitanico, il franco-provenzale, il francese, l'italiano, il ladino, il friulano, il corso, il dalmatico (oggi estinto) e il rumeno.Come scrive Giovanni Lupinu nella sua "Storia della lingua sarda", "adottando una metafora frequente negli studi glottologici ispirata alla parentela umana, queste possono essere definite 'lingue sorelle' in quanto riconducibili a una comune 'lingua madre'.In termini più ampi, ciò significa in sostanza che nel lungo processo di formazione della lingua isolana, che dura fino ai nostri giorni, la conquista romana dell'isola nel 238 a.C. e la conseguente massiccia diffusione del latino nel territorio che parlava paleosardo e punico rappresentano certamente l'episodio centrale e più importante, destinato a disegnare in profondità lo scheletro della lingua che comincerà a manifestarsi documentariamente dopo il 1000 d.C.".Secondo quanto riferisce Max Leopold Wagner, la conservatività della lingua sarda rispetto al latino è un dato acquisito: "Il sardo, come ci si presenta nei documenti antichi e come tuttora suona nelle regioni centrali e soprattutto nel Bittese e nel Nuorese, si può considerare, anche foneticamente, il continuatore più schietto del latino".Una definizione che ha fatto la fortuna della lingua sarda tra tutti gli studiosi e appassionati di filologia.

commentaires

Écrire un commentaire

Envoyer