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Antonio Maria da Esterzili

Antonio Maria da Esterzili


In Sardegna, perfino nel più umile e sperduto villaggio di montagna, le Sacre Rappresentazioni ebbero larghissima diffusione e furono inscenate e recitate durante le cerimonie della Settimana Santa, diventando una tradizione radicata che non si è ancora spenta.
Esempi di Sacre Rappresentazioni in sardo si trovano in diversi autori del Seicento, ma si distinguono, fra tutti, quelli compresi in un voluminoso codice cartaceo custodito ancora manoscritto negli archivi della Biblioteca Universitaria di Cagliari: "Il Libro delle Commedie" di un cappuccino, Fra Antonio Maria da Esterzili. La raccolta ha il titolo in spagnolo "Libro de Comedias escripto por Fray Antonio Maria de Estercili sacerdote capuchino en Sellury 9bre a 18 ano 1688". Si tratta di un codice cartaceo miscellaneo, segnato m193, formato 32mo, rilegato in pergamena e diviso in due parti. Contiene opere teatrali di edificazione religiosa. Sino a tempi relativamente recenti era diffusa la convinzione generale che le "Comedias" del cappuccino di Esterzili fossero state composte in spagnolo, da quando uno dei primi cronisti dei fatti letterari della Sardegna, Giovanni Siotto Pintor, fu tratto in inganno dalle didascalie in castigliano. Fu uno studioso belga, il Morin, ad appurare che in realtà la lingua utilizzata è il sardo (variante meridionale) con soltanto le didascalie in spagnolo. La seconda parte della raccolta comprende una serie di disposizioni ecclesiastiche e canoniche. Questi fogli furono probabilmente aggiunti al libro per la rilegatura.

Aggiornamento

11/5/2023 - 16:44

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