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Mara, Chiesa di Nostra Signora di Bonu Ighinu

Mara, Chiesa di Nostra Signora di Bonu Ighinu

Mara, Chiesa di Nostra Signora di Bonu Ighinu

Il santuario è localizzato in una zona selvaggia di pascoli chiusi tra rilievi montuosi (Monte Rattari, 468 m s.l.m.; Monte Traessu, m 719 s.l.m.; Costa del Cossoine, m 631 s.l.m.; Monte Lamenta, m 398 s.l.m.). È preceduto da uno scenografico piazzaletto bastionato al quale si accede mediante due scalinate.
Lo stato di abbandono in cui da tempo versa il complesso di Bonu Ighinu ha ormai trasformato in ruderi l'insieme delle "cumbessias" che ospitavano i pellegrini durante il cosiddetto novenario. La chiesa campestre potrebbe aver rivestito anche il ruolo di parrocchiale di un villaggio medioevale poi abbandonato. Dedicata all'Addolorata, deve le sue forme agli interventi di ristrutturazione e ampliamento datati 1797.
La facciata sembra ispirarsi alle complesse macchine d'altare lignee del XVII e XVIII secolo. Risulta partita da ordini di colonne sovrapposte, riccamente decorate, ed è divisa in tre fasce orizzontali da cornici aggettanti. La successione delle colonne è conclusa nell'ordine superiore da pilastrini dotati di piccole guglie penetranti nell'atmosfera, come grandi aste processionali. Il portale e la finestra della fascia mediana, entrambi centinati, sono circondati da una ricca decorazione nastriforme poco rilevata.
Le colonne, i pilastri e le forti cornici orizzontali costituiscono di certo un motivo di più evidente e vitale consistenza plastica, ma l'insieme non perde il suo carattere cromatico-planare; e così l'intera facciata si offre come una grande e ben composta pagina grafica, luminosa per il chiaro materiale che la costituisce, vibrante per il leggero ed elegante intaglio che la impreziosisce.
La cornice terminale scende, dal suo apice centrale con la croce, a piccole falde come l'orlo di un baldacchino, ripetendo a modo suo il motivo frastagliato della chiesa del Carmine di Bosa. Lo schema della chiesa bosana venne infatti ripreso, in combinazioni a sé stanti, e interpretato da maestranze educate diversamente, non solo qui a Mara ma anche nella chiesa della Madonna della Salute di Pozzomaggiore e in quella di Santa Maria di Usini per non citare che gli esempi più interessanti.

Storia degli studi
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Salvatore Naitza sull'architettura tardoseicentesca e purista (1992).

Bibliografia
V. Mossa, Dal Gotico al Barocco in Sardegna, Sassari, 1982;
T.K. Kirova-A. Tramontin-A. Bergamini, "Architetture della religiosità popolare nella Sardegna del XVII secolo, in Arte e cultura del '600 e del '700 in Sardegna. Atti del Convegno Nazionale, Napoli, 1984;
S. Naitza, Architettura dal tardo '600 al classicismo purista. Nuoro, Ilisso, 1992, scheda 39.

Come arrivare
Dalla "Carlo Felice" si imbocca la SS 292 dir verso Cossoine-Pozzomaggiore-Mara. Dopo aver percorso circa 3 km, dal piccolo borgo di Mara si accede, per una strada sterrata sulla d., all'appartata zona di Bonu Ighinu. La strada, oltrepassati i pochi resti del castello di Bonvehi, fondato dai Doria nel XIII secolo, dopo un tratto impervio (circa 4 km dal bivio) conduce al santuario campestre.

Tipologia Contenuti: Architettura religiosa

Provincia: Sassari

Comune: Mara

Macro Area Territoriale: Nord Sardegna

CAP: 07010

Indirizzo: strada comunale 72 - località Reg. Bonuighinu

Aggiornamento

2/10/2023 - 12:06

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