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Il castigliano

Il castigliano

Il castigliano

Per quanto riguarda lo spagnolo, o meglio il castigliano assunto a lingua ufficiale della Corona di Spagna, il suo uso tardò a farsi strada nell'isola, soprattutto in quelle zone in cui più aveva preso piede il catalano.

Nella Sardegna meridionale bisognerà attendere la fine del Seicento per constatare una vera e propria fruizione del nuovo codice linguistico.

Anche per questa ragione si è potuto affermare che l'influsso linguistico spagnolo è stato più sensibile nella regione settentrionale dell'isola, come mostrano alcuni casi in cui, per esprimere un medesimo significato, si ha in campidanese un termine di origine catalana e in logudorese uno di provenienza spagnola: così, per es., per "brutto" si ha in campidanese léggiu (dal catalano Lleig) e in logudorese feu. Resta infine da rilevare che per numerose voci riesce difficile stabilire con certezza se esse provengano al sardo dal catalano o dallo spagnolo, stante la stretta affinità esistente fra le due lingue: è il caso, ad es., di termini quali il log. e camp. karrèra, karrèla ''via, strada'' (cat.-sp. carrera); del log. faltare, fartare, camp. fartai ''mancare'' (cat.-sp. faltar); del log. kansare, camp. kansai, kantsai ''stancare'', rifl. ''stancarsi'' (cat.-sp. cansar); del log. e camp. gána ''voglia, desiderio, appetito'' (cat.-sp. gana); del log. e camp. mánta ''coperta'' (cat.-sp. manta); del log. e camp. posáđa ''luogo di riposo, albergo'' (cat.-sp. posada); del log. e camp. díčča ''fortuna'' (cat. ditxa, sp. dicha); del log. mukkađòre, camp. mukkađòri ''fazzoletto'' (cat.-sp. mocador), etc.

Aggiornamento

11/5/2023 - 16:44

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