Beschreibung
Necropoli paleocristiana ubicata presso la collina di Bonaria, nell’area corrispondente alla necropoli del suburbio orientale della Karalis antica. La destinazione funeraria dell’area risale all’età punica e si protrae ininterrottamente fino all’età tardo-antica. Il complesso funerario paleocristiano si concentra lungo le pendici occidentali della collina, con propaggini fino alla scalinata monumentale di Bonaria. Consta di una ventina di tombe a camera, scavate interamente nel banco roccioso naturale calcareo che caratterizza il rilievo: le caratteristiche morfologiche dell’area unitamente alla facilità di lavorazione della roccia stessa costituiscono i presupposti necessari alla loro ubicazione. In alcuni casi, il riutilizzo fino a tempi recenti come cava di estrazione di materiale roccioso e/o rifugio temporaneo ne ha alterato i caratteri costitutivi originari. Ubicate a più livelli nel fianco della collina mostrano, negli esempi meglio conservati, una struttura organizzata: la pianta è varia, afferendo a tipi quadrati, rettangolari, triangolari, sub-circolari o a L; le deposizioni sono ricavate sia lungo il perimetro della tomba, con sarcofagi scavati nelle pareti e copertura ad arcosolio, sia con formae ricavate direttamente nel pavimento; gli arcosoli possono essere monosomi, bisomi o trisomi; sia i sarcofagi che le forme raggiungono talvolta profondità notevoli, attestando l’uso di deposizioni sovrapposte in verticale suddivise da coperture in embrici posti orizzontalmente. La presenza di sepolture multiple rimanda alla pertinenza, verosimilmente, a nuclei familiari distinti. Il rinvenimento di alcune tombe ancora intatte, conservatesi tali per il crollo della volta che ne ha sigillato le sepolture, chiariscono alcuni aspettati legati alla deposizione stessa ed agli usi funerari: la deposizione comporta la copertura dell’inumato con calce in risposta ad esigenze igienico-sanitarie, mentre il corredo è quasi pressoché assente; di contro, la presenza di numerosi frammenti di affreschi policromi e di tessere musive negli strati superiori rimanda ad una ricchezza e sontuosità pertinenti ad una committenza agiata; i rinvenimenti ceramici frammisti a resti di pasto riconducono verosimilmente al refrigerium, pasto rituale comunitario commemorativo dei defunti. Talvolta presso le tombe si individuano alcune piccole cisterne d’incerta funzione. Tra le tombe a camera, per l’importanza dei cicli pittorici rappresentati, spiccano quelle di Munazio Ireneo, dal nome del defunto cui era dedicata, e di Giona, in riferimento ad una delle scene rappresentate: rinvenute nel 1888 in occasione di lavori di ampliamento del cimitero monumentale, risultano ormai pressoché prive delle originarie pitture. Per ciò che concerne la committenza, potrebbe afferire ai primi nuclei cristiani sorti all’interno della classe militare, mercantile e/o della comunità ebraica della Karales romana. Stato di conservazione: cattivo
Physische Beschreibung
unità di misura: m; larghezza: 46; MISN=150
Rechteninhaber
proprietà Ente pubblico territoriale
Rechte
Provvedimento di tutela: dm (l. 1089/1939); estremi: 2011/02/25
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