Tharros sorge all'estremità meridionale della penisola del Sinis. Si dispiega nel Golfo di Oristano su una sorta di anfiteatro naturale delimitato a nord dalla collina di Su Muru Mannu, a ovest da quella della torre di S. Giovanni e a sud dall'istmo che collega quest'ultima al promontorio di Capo S. Marco.
Tharros fu fondata verso la fine dell'VIII secolo a.C. e venne abbandonata attorno all'anno 1050 d.C. per dare origine ad Aristiane, l'attuale Oristano. Quello che è visibile della città si riferisce principalmente alla sua fase romana imperiale, ma rimangono anche monumenti della precedente epoca punica, di rilevante interesse.
Tra questi spicca il sistema delle fortificazioni settentrionali, composte da due alti paramenti murari in grandi pietre lavorate, che compongono un ampio fossato, accessibile dal lato dell'abitato mediante postierle, una delle quali, scavata, in ottimo stato di conservazione dalla base sino alla copertura a lastre poste a doppio spiovente.
L'aspetto principalmente caratterizzante è dato, sul colle meridionale, dalle lunghe strade che portano in discesa sino al centro vero e proprio, distinguendo isolati ed edifici monumentali, come le grandi terme poste proprio al limite con la zona pianeggiante. In questa spicca il "tempio delle semicolonne", di età punica. Ricavato nella roccia naturale, è costituito da un alto podio gradonato, il cui perimetro, perfettamente lisciato, è ornato da semicolonne scolpite a basso rilievo.
Il settore urbano adiacente al mare presenta edifici pubblici, come le Terme di Convento Vecchio, in buono stato di conservazione, che conservano gli ambienti originari, con le vasche per l'immersione. Salendo il pendio del colle che porta alla torre spagnola di San Giovanni si incontra una piccola struttura templare di epoca tardo punica, il "tempio delle iscrizioni".
Storia degli scavi
Le indagini del sito presero avvio nel 1838 ad opera del marchese Scotti e del gesuita Perotti. Nel 1842 uno scavo voluto dal re di Sardegna Carlo Alberto arricchì di monete d'oro, gioielli e scarabei le collezioni reali di Torino. Grazie al re si ottenne il divieto di scavi clandestini finalizzati all'illecito arricchimento. Nel 1851 Lord Vernon, un inglese che compiva il "Gran Tour" d'Italia, scavò 14 tombe a camera ipogea e, tra l'altro, trovò molti gioielli, che portò con sé in Inghilterra. Le scoperte destarono l'interesse degli abitanti della vicina Cabras che violarono circa 500 tombe. Nel 1860 l'allora direttore del museo di Cagliari, Gaetano Cara, scoprì alcune tombe puniche contenenti ricchi corredi, che sottrasse e offrì ai principali musei di Europa vendendoli infine al British Museum di Londra. Dal 1956 al 1964 Gennaro Pesce portò alla luce parte dell'abitato a est della torre di S. Giovanni e, verso nord, l'area del tofet. Ferruccio Barreca, nel 1958, individuò il tempietto sull'estremità del Capo S. Marco e, dal 1969 al 1973, continuò gli scavi dell'abitato, delle fortificazioni e del tofet. Quest'ultima area fu indagata in collaborazione con Enrico Acquaro.
Bibliografia
G. Pesce, "Tharros", in Enciclopedia dell'arte antica, classica e orientale, VI, Roma 1966, pp. 800-806;
E. Acquaro - C. Finzi, Tharros, collana "Sardegna archeologica. Guide e itinerari", 5, Carlo Delfino, Sassari, 1986;
R.D. Barnett - C. Mendleson, Tharros. A Catalogue of Material in the British Museum from Phoenician and Other Tombs at Tharros, Sardinia, British Museum, London 1987;
M. Falchi, "Analisi della configurazione urbana di Tharros", in Tharros, a cura di P. Desogus, Nuoro, 1991, pp. 23-37;
R. Zucca, Tharros, Oristano, G. Corrias, 1993;
E. Acquaro, C. Finzi, Tharros, collana "Sardegna archeologica. Guide e itinerari", 5, Sassari, Carlo Delfino, 1999;
C. Del Vais, La terza vita di Tharros la città depredata, "Darwin. Quaderni", n. 1 (luglio-agosto 2006), pp. 76-85.
Categoria Struttura: Area o Parco archeologico
Tipologia Contenuti:
Complesso archeologico
Archeologia
Fruibilità: aperto
Provincia: Oristano
Comune: Cabras
Macro Area Territoriale: Centro Sardegna
CAP: 09072
Indirizzo: SP 6 - località Tharros, San Giovanni di Sinis
Telefono: +39 0783 370019
Email: info@tharros.sardegna.it drm-sar@cultura.gov.it
Sito Web: www.tharros.sardegna.it www.penisoladelsinis.it musei.sardegna.beniculturali.it/Area archeologica di Tharros
Facebook: facebook.com/tharrosareaarcheologica
Twitter: twitter.com/Tharros
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Informazioni sui biglietti e sull\'accesso: Per verificare eventuali variazioni negli orari di accesso al parco archeologico si consiglia di visitare la pagina web dedicata del gestore. Aperto nei giorni festivi eccetto il 25 Dicembre e il 1 Gennaio. È possibile acquistare un biglietto cumulativo, con varie combinazioni, per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale. È richiesta la prenotazione chiamando il numero +39 0783 290636. La e-mail: drm-sar@cultura.gov.it è destinata per il rilascio di autorizzazioni o richieste di carattere amministrativo: concessioni di scavo, richieste di riprese video ecc.
Modalità di accesso: a pagamento
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Altri servizi: Sono presenti servizi igienici a norma per le persone con disabilità, ma mancano rampe e percorsi facilitati per l'accesso al sito.
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Autore : Marano, Melania
Anno : 2017
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