La miniera si inserisce in un'area di grande interesse ambientale. Concessa al francese Léon Gouin a metà Ottocento, la miniera di ferro è rimasta attiva fino al 1963 ed oggi nel suo ampio territorio sono state impiantate colture arboree produttive che hanno parzialmente rimodificato il paesaggio alterato dagli imponenti scavi a cielo aperto.
I fabbricati della miniera risalgono a due momenti: a quello più antico appartiene la direzione che ha due piani con semplici finestre e balconi, ricoperti da un tetto a spioventi. Il villaggio moderno ha diverse abitazioni ormai abbandonate.
È decisamente più interessante il poderoso impianto di trattamento elettromagnetico risalente agli anni cinquanta del Novecento con grandi volumi squadrati, disposti a livelli diversi e realizzati con strutture in cemento armato a vista. Tra questi spicca il grande pilone d'appoggio alle scale in ferro visibili all'esterno.
La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.
Storia degli studi
La miniera di San Leone è menzionata in diverse opere sull'archeologia industriale in Sardegna.
Bibliografia
S. Mezzolani-A. Simoncini, Sardegna da salvare. Paesaggi e architettura delle miniere, Nuoro, Archivio Fotografico Sardo, 1993, pp. 257-262.
Come arrivare
La miniera è situata in un'enclave amministrativa di Assemini all'interno del territorio di Capoterra. Si può raggiungere seguendo la strada a N dell'abitato di Capoterra che conduce verso la località di Is Pauceris. Lasciata la chiesa campestre di Santa Lucia, si devia a s. per accedere alla miniera di ferro abbandonata.
Tipologia Contenuti:
Miniera
Fruibilità: sito non gestito
Provincia: Cagliari
Comune: Assemini
Macro Area Territoriale: Sud Sardegna
CAP: 09032
Indirizzo: località San Leone
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