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Le iscrizioni greco-bizantine

Le iscrizioni greco-bizantine

Le iscrizioni greco-bizantine

Nella Sardegna meridionale si conservano alcune iscrizioni medioevali in lingua greca, la cui importanza risiede nel fatto che vi si leggono i nomi dei locali rappresentanti dell'impero romano di Costantinopoli. Si tratta forse di nomi propri (Torcotorio, Salusio, Orzocco), che poi diventeranno titoli dinastici dei Lacon-Gunale, giudici di Cagliari.

Nessuna iscrizione è datata ma tutte si collocano verosimilmente tra la metà del X e la metà dell'XI secolo.
I centri di provenienza sono Assemini (chiesa di San Giovanni), Sant'Antioco (basilica del martire), Decimoputzu o Villasor (oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari). In origine le iscrizioni si trovavano all'interno di chiese che godevano di uno status particolare, legate all'aristocrazia dominante a Cagliari attraverso una serie di vincoli di cui sfugge l'esatta natura. Erano forse chiese di famiglia, ubicate nei luoghi natali dei personaggi ricordati nelle iscrizioni, o chiese di sepoltura degli stessi, o ancora chiese di speciale rilevanza nel tessuto devozionale della Sardegna meridionale.

In ogni caso, sembra che attraverso queste iscrizioni i primi giudici di Cagliari intendessero affermare la propria raggiunta autonomia attraverso un sistema di scritture "esposte". Non solo: alle iscrizioni si accompagnano sculture marmoree di arredo liturgico, che evidenziano il contesto culturale entro cui le une e le altre vennero formulate e prodotte.
Il momento storico vedeva da un lato il consolidarsi dell'autonomia locale, dall'altro il rinsaldarsi dei rapporti amministrativi, religiosi, artistici con Costantinopoli, anche attraverso le relazioni culturali con la costa campana.

Aggiornamento

20/9/2023 - 11:08

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