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Salvatore Cambosu

Salvatore Cambosu

Salvatore Cambosu nasce a Orotelli il 5 gennaio 1895. Diplomato al liceo classico e maestro elementare, scrive il suo primo romanzo, "Lo zufolo", nel 1932. È considerato uno dei maggiori esponenti della corrente letteraria "neorealista" sarda, sviluppatasi a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, che annovera fra gli altri Maria Giacobbe, Albino Berardini, Giuseppe Fiori, Francesco Masala, Paride Rombi. Tutti sostenuti da una profonda speranza dirinascita, abbandonarono il modo tradizionale di fare letteratura per un linguaggio moderno, efficace e persuasivo.
Stabilitosi a Cagliari, Cambosu collabora con riviste e giornali, tra cui "L'UnioneSarda" che gli pubblica a puntate, nel 1934, il romanzo "Il carro". Lo scrittore barbaricino si inserisce pienamente nel cenacolo culturale-politico del capoluogo sardo, dove spicca la figura di Sebastiano Dessanay e dove andavano emergendo importanti intellettuali come Francesco Masala e Michelangelo Pira. Nel 1954 fu pubblicata la sua opera più famosa e affascinante, "Miele amaro", composita raccolta di materiale storico, etnologico e poetico sulla Sardegna. Nel 1955 esce "Reportage Supramonte di Orgosolo", frutto di una sua inchiesta giornalistica sul banditismo sardo. Nel 1957 viene pubblicato "Una stagione ad Orolai", imperniato sulla condizione del pastore, attraverso un personaggio bambino. Salvatore Cambosu muore a Nuoro il 21 novembre 1962. Usciranno postumi "Una stagione a Tharros" (1992) e i racconti (1996).

Aggiornamento

10/3/2025 - 11:06

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