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Le terme mésolithique est composé des mots grecs « mesos », au centre, et « lithos », pierre, et désigne l'âge de pierre intermédiaire entre l'ancien et le nouveau.
L'acquisition scientifique de l'existence de preuves archéologiques pouvant être interprétées comme « intermédiaires » entre celles des complexes paléolithiques et celles du néolithique ultérieur est le résultat de recherches archéologiques menées au cours du 20e siècle.
Actuellement, le terme « mésolithique » désigne la période (qui a duré plusieurs milliers d'années) au cours de laquelle s'est déroulé le processus d'adaptation des derniers groupes de chasseurs-cueilleurs aux changements environnementaux survenus il y a environ 10 000 ans.
Certains chercheurs préfèrent diviser cette période en deux phases et utiliser deux termes en conséquence. Le terme « épipaléolithique » désignerait une phase plus ancienne, plus en continuité avec le paléolithique supérieur, tandis que le terme « mésolithique » désignerait une phase chronologique ultérieure, dans laquelle les signes du processus de « néolithisation », c'est-à-dire du processus de transition vers des systèmes économiques et sociaux basés sur l'agriculture et l'élevage, apparaissent plus évidents.
En ce qui concerne la Sardaigne, dans l'état actuel des connaissances, les preuves archéologiques relatives à cette phase chronologique ne semblent pas détectables.
La seule exception pourrait être représentée par au moins une partie des découvertes effectuées lors de fouilles scientifiques dans la grotte de Corbeddu à Oliena, dont la datation varie de 20 000 à 6 000 ans avant notre ère, remontant ainsi au Paléolithique supérieur et au Mésolithique.
Il termine Paleolitico è composto dalle parole greche paleos (antico) e lithos (pietra e designa l'Età della Pietra Antica. È dunque la fase cronologicamente più antica della storia umana, quella cioè in cui compaiono le prime inequivocabili attestazioni di manufatti prodotti dall'uomo.Il Paleolitico è stato a sua volta diviso in tre periodi: il Paleolitico inferiore (all'interno del quale, per brevità, comprendiamo anche l'Archeolitico, la fase che copre l'arco cronologico che va da 2,5 a 1 milione di anni fa), il Paleolitico medio e il Paleolitico superiore.L'inizio vero e proprio del Paleolitico inferiore viene convenzionalmente datato intorno a circa 1 milione di anni fa ed è caratterizzato dalla comparsa della specie definita homo erectus. I principali ritrovamenti avvennero in Asia, in Africa e in Europa. Sempre nel Paleolitico inferiore comparve anche un'altra specie, fondamentale nella storia evolutiva dell'uomo: l’homo sapiens, databile tra i 0,5 e i 0,12 milioni di anni. Sembra sostenibile un duplice sviluppo evolutivo dell’homo sapiens: quello europeo e quello africano. Da questo secondo ramo evolutivo sarebbe nato l'uomo moderno.Occorre comunque precisare che la "paleoantropologia", la scienza che affronta lo studio delle fasi più antiche della storia umana (a cominciare dal problema dell'origine dell'uomo) è una disciplina in continua evoluzione. Non di rado può essere sufficiente il ritrovamento di un solo nuovo fossile attribuibile ad un ominide sconosciuto (non pertinente cioè a nessuna delle specie già note) per rivoluzionare l'intera struttura dell'albero evolutivo elaborato sino a quel momento dagli studiosi.
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Il termine Paleolitico è composto dalle parole greche paleos (antico) e lithos (pietra e designa l'Età della Pietra Antica. È dunque la fase cronologicamente più antica della storia umana, quella cioè in cui compaiono le prime inequivocabili attestazioni di manufatti prodotti dall'uomo.Il Paleolitico è stato a sua volta diviso in tre periodi: il Paleolitico inferiore (all'interno del quale, per brevità, comprendiamo anche l'Archeolitico, la fase che copre l'arco cronologico che va da 2,5 a 1 milione di anni fa), il Paleolitico medio e il Paleolitico superiore.L'inizio vero e proprio del Paleolitico inferiore viene convenzionalmente datato intorno a circa 1 milione di anni fa ed è caratterizzato dalla comparsa della specie definita homo erectus. I principali ritrovamenti avvennero in Asia, in Africa e in Europa. Sempre nel Paleolitico inferiore comparve anche un'altra specie, fondamentale nella storia evolutiva dell'uomo: l’homo sapiens, databile tra i 0,5 e i 0,12 milioni di anni. Sembra sostenibile un duplice sviluppo evolutivo dell’homo sapiens: quello europeo e quello africano. Da questo secondo ramo evolutivo sarebbe nato l'uomo moderno.Occorre comunque precisare che la "paleoantropologia", la scienza che affronta lo studio delle fasi più antiche della storia umana (a cominciare dal problema dell'origine dell'uomo) è una disciplina in continua evoluzione. Non di rado può essere sufficiente il ritrovamento di un solo nuovo fossile attribuibile ad un ominide sconosciuto (non pertinente cioè a nessuna delle specie già note) per rivoluzionare l'intera struttura dell'albero evolutivo elaborato sino a quel momento dagli studiosi.
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