Description
La figurina si inquadra nella produzione detta volumetrica di immagini umane di cultura Bonu Ighinu (Neolitico medio), comunemente ritenute femminili. L'esemplare venne rinvenuto fortuitamente in un anfratto naturale sotto un grande blocco roccioso: sculture simili, ma in contesto diverso, spingono a ritenere che fosse parte del corredo di una sepoltura.
Il reperto, in più frammenti, ricompone buona parte della figura, ad eccezione della porzione basale. Si tratta di una figura con grande capo cilindrico, saldato indistintamente alla volumetria del corpo cilindroide.
Il volto è definito con incisioni lineari marcate, imprecise, ad indicare naso, sopracciglia e palpebre, col breve tratto centrale della pupilla. Una linea continua stacca inferiormente il contorno del viso, isolandolo dal collo.
Il volto è concluso sopra e ai lati da una profonda incisione che individua la massa rigida di un probabile copricapo cilindrico: lo decora una corona radiata incisa di due cerchi concentrici suddivisi in settori da segmenti. Sulla nuca vi è un leggero rilievo cilindrico rovescio, di incerta interpretazione.
Diversamente da altri esemplari della categoria, le braccia sono disposte asimmetricamente, flesse in avanti sulla parte superiore delle gambe distinte da un'incisione verticale interrotta.
Qualora all'esemplare fosse pertinente un ulteriore frammento col tratto di una gamba, la sua postura sarebbe assisa o, meglio, con gli arti inferiori flessi, come in esemplari da Decimoputzu e da Meana Sardo.
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