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Le lingue di superstrato

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Attorno al 460 d.C. la Sardegna, ormai completamente latinizzata, fu occupata dai Vandali. È la prima di una serie di presenze straniere, che tuttavia non avranno per conseguenza l'imposizione duratura delle rispettive lingue o di almeno una di esse, come era accaduto in precedenza coi Romani.

Le lingue di superstrato
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Gli apporti linguistici successivi alla latinizzazione
In generale, per indicare uno strato linguistico che in seguito a eventi storici diversi si sovrappone a un idioma già in uso in una determinata area, provocando in esso una serie di mutamenti di ordine fonetico, talvolt...
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Il vandalico
Nel sardo attuale non compaiono tracce dirette di un superstrato linguistico germanico, che possa univocamente riferirsi al periodo in cui l'isola fu soggetta ai Vandali.
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Il greco-bizantino
Al contrario del germanico, il superstrato greco-bizantino ha lasciato tracce consistenti nella lingua dell'isola, relative alla lunga età bizantina, dal VI al X secolo. L'imperatore Giustiniano, forse chiamato da Goda,...
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Il pisano medievale
L'Islam allontanò l'isola da Bisanzio e, nel vuoto di potere sorsero i quattro giudicati o regni indipendenti di Cagliari, d'Arborea, di Gallura e di Torres. A partire dall'inizio del Mille iniziò la penetrazione commerc...
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Itinerari
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Il catalano
Nel 1323 un corpo di spedizione guidato dall'infante Alfonso, figlio di Giacomo II d'Aragona, sbarcò in Sardegna. L'evento può essere considerato l'atto iniziale di un nuovo periodo della storia sarda che vide l'isola, s...
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Le lingue di superstrato
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Il castigliano
Per quanto riguarda lo spagnolo, o meglio il castigliano assunto a lingua ufficiale della Corona di Spagna, il suo uso tardò a farsi strada nell'isola, soprattutto in quelle zone in cui più aveva preso piede il catalano....
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Sassari, piazza d'Italia, particolare. Autore Max Leopold Wagner, collezione: Fondo Wagner, Ilisso, da Sardegna DL
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L'italiano
L'influsso italiano inizia intenso dopo che, nel 1718, la Sardegna è passata ai Piemontesi e in seguito è divenuta parte dello Stato italiano o, meglio, della compagine solo politicamente e amministrativamente unitaria d...
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Gli apporti linguistici successivi alla latinizzazione

Attorno al 460 d.C. la Sardegna, ormai completamente latinizzata, fu occupata dai Vandali. È la prima di una serie di presenze straniere, che tuttavia non avranno per conseguenza l'imposizione duratura delle rispettive lingue o di almeno una di esse, come era accaduto in precedenza coi Romani.Più semplicemente provocheranno l'accoglimento da parte dell'idioma locale di una serie cospicua di elementi esterni, destinati in ogni caso a non alterarne in profondità l'originaria anima latina più antica. Si ricostruisce qui di seguito l'elenco delle lingue di superstrato secondo lo schema proposto nella "Storia della lingua sarda" di Giovanni Lupinu.In generale, per indicare uno strato linguistico che in seguito a eventi storici diversi si sovrappone a un idioma già in uso in una determinata area, provocando in esso una serie di mutamenti di ordine fonetico, talvolta morfosintattico ma soprattutto lessicale, si impiega in linguistica storica il termine "superstrato": una causa invocata dagli studiosi per spiegare il diverso sviluppo assunto dalle lingue romanze nelle varie località - che si aggiunge a quella costituita dalle differenti condizioni di sostrato incontrate dal latino, come abbiamo già accennato - è data appunto dai differenti superstrati che su di esse si posarono, interagendo nel corso del tempo.Per il sardo possiamo annotare che le lingue di sostrato sono quelle giunte con i dominatori: il vandalico, il greco dei bizantini, il pisano medievale, il catalano, il casigliano e l'italiano. Ognuna di queste lingue ha lasciato in eredità qualcosa al sardo, mentre l'italiano rischia oggi di soppiantarlo quale lingua principale dei sardi.

Read everything Read everything Attorno al 460 d.C. la Sardegna, ormai completamente latinizzata, fu occupata dai Vandali. È la prima di una serie di presenze straniere, che tuttavia non avranno per conseguenza l'imposizione duratura delle rispettive lingue o di almeno una di esse, come era accaduto in precedenza coi Romani.Più semplicemente provocheranno l'accoglimento da parte dell'idioma locale di una serie cospicua di elementi esterni, destinati in ogni caso a non alterarne in profondità l'originaria anima latina più antica. Si ricostruisce qui di seguito l'elenco delle lingue di superstrato secondo lo schema proposto nella "Storia della lingua sarda" di Giovanni Lupinu.In generale, per indicare uno strato linguistico che in seguito a eventi storici diversi si sovrappone a un idioma già in uso in una determinata area, provocando in esso una serie di mutamenti di ordine fonetico, talvolta morfosintattico ma soprattutto lessicale, si impiega in linguistica storica il termine "superstrato": una causa invocata dagli studiosi per spiegare il diverso sviluppo assunto dalle lingue romanze nelle varie località - che si aggiunge a quella costituita dalle differenti condizioni di sostrato incontrate dal latino, come abbiamo già accennato - è data appunto dai differenti superstrati che su di esse si posarono, interagendo nel corso del tempo.Per il sardo possiamo annotare che le lingue di sostrato sono quelle giunte con i dominatori: il vandalico, il greco dei bizantini, il pisano medievale, il catalano, il casigliano e l'italiano. Ognuna di queste lingue ha lasciato in eredità qualcosa al sardo, mentre l'italiano rischia oggi di soppiantarlo quale lingua principale dei sardi.

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