Sheehan, Ronan
La carriera di un giovane medico, che ha raggiunto una solida fama internazionale come oculista, e il suo inquieto girovagare per l'Europa, e per l'Irlanda del XVIII secolo, nel pieno dell'epoca della più cruda colonizzazione inglese - coi suoi campi abbandonati, i suoi villaggi immiseriti: sui quali il racconto dell'irlandese Sheehan si ferma con una sobrietà paesaggistica -, sono scanditi da due fratture. Dapprima il tradimento delle radici, ponendosi sotto la protezione degli oppressori; ma poi, da medico appresa la realtà della sofferenza ingiusta e irrazionale, la rinunzia al prestigio di una reputazione protetta, per tornare a quella che il suo primo maestro gaelico, semicieco, chiamava l'«occhio interiore»: la visione storica e mitico-poetica insieme della vecchia Irlanda, da contrapporre alle ricostruzioni razionalistiche e protestanti. Chi soffre l'espropriazione culturale del colonialismo, scopre il ragazzo con la ferita all'occhio, non può posare sul passato se non un occhio che ha patito ingiuria e uno sguardo deformato dall'amore e da una vitale speranza di continuità. Il ragazzo con la ferita all'occhio / Ronan Sheehan
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