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Settimana Santa a Castelsardo

Settimana Santa a Castelsardo

Settimana Santa a Castelsardo

A Castelsardo i rituali della Settimana Santa (Chida Santa) cominciano con la manifestazione del Lunissanti (il lunedì successivo alla Domenica delle Palme) e assumono un fascino particolare, anche in virtù dell'aspetto medievale del borgo, situato nella zona settentrionale del territorio dell'Anglona su un promontorio vulcanico.

Prima dell'alba i membri della Confraternita dell'Oratorio di Santa Croce, vestiti di una tunica (l’abbidu) cinta in vita e di un cappuccio (lu cappùcciu) bianchi, si recano nella chiesa di Santa Maria di Tergu, dove vengono celebrati riti e cerimonie religiose.

 Gli Apostuli sono dodici confratelli che portano sos Misterios (i Misteri) in processione, mentre i Cantori sono membri della stessa confraternita che compongono i tre cori di quattro voci ciascuno: la bogi (il tenore), lu bassu (il basso), lu contra (il contralto) e lu falzittu (il falsetto). Ogni gruppo reca con sé un oggetto simbolico sorretto da un confratello: il coro del Miserere un teschio umano (lu cabbu di lu moltu), evocante la morte di Cristo; il coro dello Stabat un busto raffigurante l’Ecce homo; il coro dello Jesus un Crocifisso. I canti eseguiti sono di origine pregregoriana.

Dopo la Messa del mattino inizia la processione, con Apostoli e Cantori che sfilano in un ordine ben preciso lungo un percorso di 8 km. La processione si conclude in tarda mattinata con l’arrivo nell’abbazia di Nostra Signora di Tergu, ove viene celebrata la Messa. Qui i Misteri vengono offerti alla Madonna, accompagnati dall’attittu (la lamentazione funebre) ed esposti sull’altare.

Nel pomeriggio il corteo fa rientro a Castelsardo, alla volta della chiesa di Santa Maria, dove vengono nuovamente presentati i Misteri.

 

Lunissanti, Prucissioni e Ilcravamentu

I principali riti della Settimana Santa di Castelsardo si svolgono il lunedì successivo alla Domenica delle Palme (Lunissanti), il giovedì (la Prucissioni) ed il venerdì (lu Lcravamentu).

Ad aprire la Settimana Santa si aprono è il Lunissanti. Il momento più suggestivo del complesso rituale ha inizio al calar delle tenebre nel centro storico del paese, illuminato soltanto da li fiaccoli (fiaccole) rette da li fraddeddi (i confratelli) e li sureddi (le consorelle).   Ha inizio la Notti Santa, la processione al tramonto, durante la quale sfilano in processione per primi li Apostuli, cioè i confratelli scelti per portare i Misteri, accompagnati da tre cori. Il primo coro del Miserere è seguito dal primo gruppo di cinque Misteri; il secondo coro, precede il secondo gruppo di Misteri. Chiude la processione il coro de Lu Jesus.

Nelle prime ore della notte del Giovedì Santo ha inizio la Prucissioni (la processione) con i simulacri di lu Crucifissu e Maria di lu Pientu (Maria Addolorata), rito di origine medievale che ricorda l'incontro tra la Madonna e il Cristo agonizzante, quest'ultimo rappresentato da una statua lignea risalente al Trecento, una delle sculture sacre più antiche dell'Isola. La processione è accompagnata dai due cori della confraternita di Santa Croce, il Miserere e lo Stabat Mater. La giornata del Venerdì Santo è dedicata a lu Ilcravamentu, sacra rappresentazione della deposizione del Cristo della croce, in forma paraliturgica. Una cerimonia, anch'essa di origine medievale che presenta forti elementi barocchi, unica nel suo genere.

La processione parte dalla Chiesa di Santa Maria ed accompagna in Cattedrale la Madonna Addolorata. Qui il Cristo viene liberato dalla corona di spine e dai chiodi, presentati al popolo ed offerti alla Madonna. La processione si conclude nella chiesa di Santa Maria con la distribuzione ai fiori resi benedetti dal contatto con il Corpo del Cristo.

 

Storia dell'evento

Probabilmente le origini dei riti descritti risalgono al periodo medievale, come confermerebbe la presenza dei suddetti canti polifonici. A organizzare le principali ritualità sono i membri delle confraternite, organizzazioni religiose di origine ispanica.

In atmosfere cariche di mistero e sacralità risuonano, intonati dai tre cori, i canti di probabile origine anteriore alla dominazione catalana, tramandata nel corso dei secoli per tradizione orale. Si tratta del canto a cuncordu, caratterizzato da regole molto rigide e che lasciano ben poco spazio alla libertà d’interpretazione del singolo cantore.

Aggiornamento

24/3/2024 - 20:09

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