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Le origini del documentario

Le origini del documentario

Le origini del documentario

Il primo documentario girato in Sardegna è dei fratelli Lumière, inventori del cinematografo, che nel 1899 inviarono nell'isola i loro operatori per una "cineattualità" dal titolo "[span lang="fr"]Voyage du Roi Humbert Ier en Sardaigne[/span]".

Pochi minuti di immagini in movimento per raccontare al pubblico curioso e attento l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele a Sassari, il re e la regina in visita ad una miniera, la cavalcata storica in costume a Sassari.

Restaurato per il centenario del cinema nel 1995 dalla "Lumière", il documentario è stato poi dato in copia alla Cineteca Sarda ed è ormai oggetto di diffusione e di studio. Sembra infatti che in questa breve "cineattualità" si sia codificato uno schema che sarà seguito da quasi tutti i cineasti almeno fino agli anni Sessanta, con pochi ma fermi elementi costitutivi: attività dei governanti, opere pubbliche, tradizioni popolari.

La Sardegna appare sullo schermo nei primi anni del Novecento in documentari, purtroppo perduti, di cui conosciamo però i significativi titoli: "La Sardegna: usi e costumi", "Visita a una miniera d'argento", "Piccoli mestieri del mare", oltre al prevedibile "Briganti in Sardegna".

Dagli anni Venti si moltiplicano le occasioni di visite di reali e inaugurazioni di opere pubbliche, grandi bonifiche agrarie e fondazioni di nuove città, con documentari come "Mussolina" (1932) e "Carbonia" (1941). La rappresentazione della Sardegna come terra antica e mitica è affidata a film come "Nei paesi dell'orbace" del 1931.

Aggiornamento

19/9/2023 - 18:41

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