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Le Feste tradizionali

Le Feste tradizionali

Le Feste tradizionali

Si crede e si dice che la Sardegna sia zona fra le più conservative in Occidente. Ciò non è privo di fondamento, soprattutto per quanto riguarda le feste. Vicende storiche hanno creato le premesse perché l'ordine cristiano dell'anno venisse introdotto precocemente in Sardegna. Nonostante ciò, ancora oggi è possibile osservare la singolarità delle feste sarde e coglierne il particolare timbro che hanno rispetto a quelle che si celebrano nei continenti che si affacciano sul mare del Mediterraneo.

Analogie comunque è possibile cogliere, oltreché nell'ambito spazio-temporale del Mediterraneo preistorico e storico, soprattutto con alcune feste che da un lato si svolgono nel contesto del Mediterraneo del vicino Oriente, dall'altro nella penisola iberica, particolarmente nella Catalogna.

Peraltro anche in Sardegna, come in ogni luogo, le feste si caratterizzano per essere delle attività rituali di organizzazione sociale del tempo e per essere, queste attività sociali, piacevoli (Valerio Valeri). La festa, rendendo possibile la percezione collettiva della discontinuità del tempo rispetto alla durata del tempo individuale, introduce senso e ordine nel fluire caotico e indifferenziato degli eventi (Levi-Strauss).

Per cui tra festa e quotidiano vi è profonda differenza, ma - contrariamente a quanto si crede - non contrapposizione. Essa, semmai, unisce nell"esperienza collettiva ciò che nella vita quotidiana è normalmente separato (lo spirito e la materia, il sacro e il profano, l'utile e l'inutile, la miseria e l'abbondanza, e così via).

Le feste sono connotate quindi non soltanto dai riti ma anche da comportamenti diversi e insoliti, rispetto a quelli abituali, nell'abbigliamento, nell'alimentazione, nell'attività lavorativa, nell'osservanza e nell'inosservanza di divieti, nel permettersi la reciprocità e il dono che la vita quotidiana per lo più inibisce e, soprattutto, nel concedersi lo svago e il divertimento collettivo. La particolarità della festa è data dalle peculiari conformazioni che questi tratti generali assumono a seconda delle civiltà nelle quali essi si affermano e si concretizzano.

Persistenze preistoriche e storiche, contesto socioeconomico agro-pastorale, riferimenti areali e temporali che rimandano alla presenza nell'isola delle diverse genti che vi si sono avvicendate e soprattutto i lunghissimi percorsi non solamente temporali di assimilazione e sedimentazione di questi fenomeni - motivati dal relativo isolamento della Sardegna verso l'esterno e tra paese e paese nel suo interno - offrono sottofondo esplicativo alla vivacità, alla varietà e al particolare timbro e colore della festa sarda.

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MONOGRAFIE
C. Gallini, Il consumo del sacro. Feste lunghe di Sardegna, prefazione di V. Lanternari. Nuoro, Ilisso, 2003 (Bibliotheca Sarda; 91)

Aggiornamento

4/9/2023 - 17:25

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