Primavera Giuseppina, Piras Silvano, Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto
Ci sono luoghi, come l’area orientale di Cagliari, dove la presenza dell’acqua sotto varie forme determina il paesaggio costituito da rilievi, pianure e dalla vegetazione. La presenza mobile e viva dell’acqua, nel bacino del Mediterraneo, caratterizza paesaggi a piccola o a grande scala, o aggiunge il senso di sospensione e di mistero sia ai paesaggi romantici che a quelli classici. Quando l’acqua compare sotto forma di superficie di uno stagno o di una laguna ha un effetto di materializzazione che mitiga la fissità della configurazione topografica dilatando gli spazi. Nel paesaggio paludoso poi il terreno raggiunge il massimo dell’indefinitezza con il sempre mutevole passaggio dalla terraferma all’acqua nel fitto intrico dei canneti e della vegetazione ripariale. Le sponde dei fiumi o dei canali o, nel nostro caso, anche delle vasche salanti, disegnano margini ben precisi che fungono da elementi che strutturano il paesaggio, disegnando sia l’acqua sia la terra contigua. E questa azione delimitatrice può esplicarsi in qualsiasi territorio o ambiente, e a qualsiasi scala, persino a quella più vasta come quella del mare, che costituisce “il limite”, “il margine” della terra emersa. Alcuni elementi fisici accentuano la caratteristica locale di un luogo: cosi come la valle viene sottolineata da un fiume, l’immagine del bacino viene rafforzata dal lago, la distesa orizzontale della pianura ripetuta dallo stagno. Allo stesso modo un lungomare, un lungolago o il bordo di un laguna delimitano, segnano il margine di una città, in un contesto però, in questo caso, di luogo costruito e artificiale, opposto all’ambiente naturale.
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Autor : Sanna Antonello
Autor : Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto
Jahr : 1987
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