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Carbonia, Parco archeologico di Monte Sirai

Carbonia, Parco archeologico di Monte Sirai

Carbonia, Parco archeologico di Monte Sirai

Situato a ca. 2 km a Nord-Ovest della città di Carbonia, su un altopiano di 191 m s.l.m., dista ca. 17 km dalla costa meridionale e dall'istmo dell'isola di Sant'Antioco, e appena 5 km dalla costa occidentale di Paringianus. Dal Parco si gode di un panorama che abbraccia l'arcipelago sulcitano di Sant'Antioco e San Pietro, la valle del Cixerri e quella del Rio San Milano.
Parco Archeologico di eccellenza, Monte Sirai domina uno straordinario paesaggio dal suo altopiano e comprende almeno 40 siti, sorti a partire dal Neolitico fino alla fine dell'età punica. Intorno al pianoro e all'interno del Parco sorgono anche altri siti di eccezionale interesse, come il Nuraghe Sirai. La sua posizione strategica, dominante sul fondamentale asse viario dell'antica Via Sulcitana, e sull'accesso ai giacimenti minerari, spiega la sua fondazione da parte dei fenici e la sua ristrutturazione da parte dei cartaginesi, che hanno dato a Monte Sirai l'impronta storica più marcata.
Fondato verso la metà dell'VIII sec. a.C., l'insediamento fenicio crebbe nell'ultimo quarto del secolo successivo. In età punica fu certamente un centro in espansione, almeno dal IV sec. a.C. in poi; l'ultima pianificazione risale a un momento poco antecedente alla prima guerra punica (264-241 a. C.). Al principio della dominazione romana della Sardegna (dal 238 a.C.), Monte Sirai rimase un centro punico: i nuovi centri romani si trovano infatti a valle, intorno al pianoro e nell'area dell'attuale città di Carbonia. Gli scavi più recenti hanno scoperto che nell'estremità meridionale un settore dell'abitato fu rioccupato in età tardo antica (V-VII sec. d.C.).
L'insediamento di Monte Sirai, caratterizzato da una topografia diffusa e articolata su diverse aree del pianoro, comprende tre grandi settori: l'abitato alto, le necropoli e il tofet.
L'abitato. L'abitato alto è chiuso sul lato settentrionale da fortificazioni: come l'intera area abitativa in luce, esse risalgono alla più tarda fase punica (III sec. a.C.). Attraverso la porta Nord si entra nell'unico spazio pubblico, una piccola piazza dominata dal tempio di Astarte, che costituiva di certo il cuore del centro e della comunità.
La maggior parte delle abitazioni ha una planimetria a vani affiancati. Tra queste si incontra la casa "del lucernario di talco", (fine VII secolo - II sec. a.C.).
Ad un gruppo di famiglie dominanti appartenevano, probabilmente, le più articolate case a corte, come la cosiddetta "casa Fantar", che sorge infatti nelle immediate adiacenze del tempio. Gli scavi più recenti hanno rivelato nell'estremità meridionale un settore dell'abitato che fu rioccupato in età tardo antica (V-VII sec. d.C.).
Le necropoli. Diverse aree funerarie sono state individuate e indagate, all'esterno dell'abitato. Verso Nord, si incontra la prima delle necropoli, quella fenicia: un'ampia area di tombe a incinerazione scavate nella roccia tufacea o nella terra, coperte da lastrine di pietra. Affascinanti sono le aree funerarie di età punica: in particolare la necropoli ipogeica, composta di 13 tombe familiari sotterranee, con gli spazi interni scanditi da sarcofagi, pilastri e nicchie per i corredi; si possono inoltre visitare la necropoli infantile (con sepolture in anfora) e un'area funeraria scoperta di recente, composta di tombe singole in fossa.
Il tofet. A Nord-Ovest delle necropoli sorge il tofet, un particolare santuario cimiteriale, oggetto di vivo dibattito e dedicato ai bambini nati morti o defunti in tenera età, prima di essere integrati nella comunità dei vivi. La sua costruzione risale al periodo punico (IV sec. a.C.). Le urne (comuni pentole) contenenti le ceneri dei piccoli defunti venivano deposte in un'area a cielo aperto, davanti ad un tempietto, preceduto da una scalinata. Il santuario ha restituito anche numerosi piccoli monumenti in forma di stele che raffigurano soprattutto divinità maschili e femminili: al Museo Archeologico Villa Sulcis si può trovare la ricostruzione di una parte del tofet nella sala 3, dedicata ai ritrovamenti di Monte Sirai.

Storia degli scavi
Gli scavi archeologici, iniziati da Sabatino Moscati e Ferruccio Barreca, hanno interessato dal 1963 e per oltre 5 decenni, l'insediamento di Monte Sirai, con l'abitato, il tofet, le necropoli; ai primordi da parte di una Missione congiunta fra Università di Roma e Soprintendenza Archeologica di Cagliari, poi della stessa Soprintendenza e del CNR (Istituto di Studi fenici e Punici) di Roma e infine dell'Università di Sassari (ultime concessioni a cura di Michele Guirguis).

Bibliografia
M. G. Amadasi - F. Barreca - P. Bartoloni - I. Brancoli - S. M. Cecchini - G. Garbini - S. Moscati - G. Pesce, Monte Sirai II. Rapporto preliminare della Missione Archeologica dell'Università di Roma e della Soprintendenza alle Antichità di Cagliari, (Studi Semitici 14), Roma 1965.
P. Bartoloni, L'impianto urbanistico di Monte Sirai nell'età repubblicana, in «Africa Romana» 10, Atti del X Convegno di Studio, Oristano 11-13 dicembre 1992, Sassari 1994, pp. 817-829
P. Bartoloni, La necropoli di Monte Sirai - I, Roma 2000 («Collezione di Studi Fenici» 41).
P. Bartoloni et al., Monte Sirai 1999-2000, in « Rivista di Studi Fenici » 30, 1, 2002, 40–119.
P. Bernardini - C. Perra - G. Balzano, Monte Sirai. Le opere e i giorni. La vita quotidiana e la cultura dei Fenici e dei Cartaginesi di Monte Sirai, Catalogo della mostra, Carbonia 2001.
S. Finocchi, Ricognizione nel territorio di Monte Sirai, in « Rivista di Studi Fenici » 33, 2005, pp. 225-259.
M. Guirguis, Necropoli fenicia e punica di Monte Sirai. Indagini archeologiche 2005-2007, 2007.
M. Guirguis, Gli spazi della morte a Monte Sirai (Carbonia - Sardegna). Rituali e ideologie funerarie nella necropoli fenicia e punica (scavi 2005-2010)
, in «The Journal of Fasti on Line» 230, 2011, pp. 1-32.
M. Guirguis, Monte Sirai 1963-2013. Mezzo secolo di indagini archeologiche, Guide e Itinerari, Sassari 2013

Come arrivare
Da Cagliari: dalla SS 130, al km 44 si svolta a d. per Carbonia (SP2). Giunti a Villamassargia si svolta a d. al km 57 per la SS126 (direzione Sant'Antioco) ; a ca. 800 m svoltare a d. Per Parco Archeologico Monte Sirai . La strada prosegue lungo il fianco del monte fino al pianoro sommitale. Il Parco è dotato di strutture ricettive, con biglietteria in loco e bookshop, e di ampio parcheggio.

Categoria Struttura: Area o Parco archeologico

Tipologia Contenuti: Complesso archeologico
Archeologia

Fruibilità: aperto

Provincia: Sud Sardegna

Comune: Carbonia

Macro Area Territoriale: Sud Sardegna

CAP: 09013

Indirizzo: SS 126, km. 17, località Monte Sirai

Telefono: +39 0781 1888256 +39 345 7559751

Email: museicarbonia@gmail.com

Sito Web: www.carboniamusei.it

Facebook: www.facebook.com/carboniamusei

Twitter: twitter.com/carboniamusei

Informazioni sui biglietti e sull\'accesso: Gli orari di apertura sono suscettibili di variazioni. Si consiglia di consultare il sito web: www.carboniamusei.it. Limitazioni nell'accesso all'area archeologica: è vietato salire, sedersi o poggiarsi ai resti murari; è vietato raccogliere, spostare o asportare pietre, frammenti ceramici o altri materiali; è vietato fumare nell'area archeologica anche all'aperto.

Modalità di accesso: a pagamento

Biglietti :

  • Intero : 6 €, da 13 a 65 anni, .

  • Ridotto : 5 €, minori da 6 a 12 anni, scolaresche, over 65 anni, .

  • Cumulativo intero : 10 €, da 13 a 65 anni, tutti i siti del Sistema Museale di Carbonia - SiMuC .

  • Cumulativo ridotto : 9 €, minori sotto i 6 anni, disabili, accompagnatori, Soprintendenza, membri ICOM, tutti i siti del Sistema Museale di Carbonia - SiMuC .

  • Gratuito : 0 €, minori sotto i 6 anni, disabili, accompagnatori, Soprintendenza, membri ICOM, .

Informazioni sui servizi: Per le visite guidate è consigliata la prenotazione, soprattutto nei fine settimana.

Aggiornamento

22/4/2024 - 00:34

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