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Architettura militare

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Come scrivono Foiso Fois e Gianni Montaldo nelle rispettive opere sulle torri costiere in Sardegna, uscite nel 1981 e nel 1992, il sistema di difesa dei villaggi litoranei rappresenta la risposta della Corona di Spagna al problema delle incursioni barbaresche. Alla costruzione delle torri si affianca infatti il potenziamento della flotta, per il controllo del mare che comprende anche postazioni militari lungo la costa nordafricana.

L'iniziativa data dal 1502, periodo in cui i "moriscos" espulsi dalla Spagna vengono accolti dalle popolazioni berbere dedite alla corsareria e alla pirateria, in particolare al traffico degli schiavi.
I dispositivi atti alla difesa delle coste furono progettati sulla base delle singole situazioni territoriali e di eventuali fortificazioni più antiche. Non mancano gli antecedenti storici: nel 1570 il Laporelli si occupò del problema in relazione agli Stati Pontifici, nel 1572 il Camos propose un piano per la Sardegna, nel 1583 il Camilliani per la Sicilia.
Dopo la perdita della Goletta di Tunisi, nel 1574, la Sardegna si trova particolarmente esposta, in ragione della sua vicinanza alla costa del Nordafrica, che - con venti favorevoli - distava soltanto un giorno di navigazione.

L'impulso alla costruzione delle torri e al potenziamento delle fortezze costiere proviene dall'incursione che nel 1582 causa il saccheggio di alcuni villaggi (Quartu, Quartucciu e Pirri) assai vicini a Cagliari. L'anno successivo il re di Spagna Filippo II impone un dazio sull'esportazione, al fine di ottenere i proventi per la realizzazione delle opere militari di difesa costiera. Nel 1587 viene istituita la Reale Amministazione delle Torri.

Come scrive efficacemente Gianni Montaldo, l'istituzione aveva il compito di progettare nuove torri, curare la manutenzione di quelle già costruite, occuparsi dei rifornimenti in uomini, armi, munizioni, viveri e quant'altro. All'Ammistrazione era demandato il compito di arruolare le guarnigioni per il controllo di tutta la fascia costiera.

Il Viceré dell'isola era a capo dell'Amministrazione delle Torri. Era lui a nominare il capitano ("alcalde") e gli artiglieri, soldati, barcaroli e forzati, ai quali era affidata la difesa della singola torre. Essi vegliavano giorno e notte, al fine di avvistare e identificare ogni vascello in avvicinamento. Qualora risultasse nemico, si doveva tentare di affondarlo con i mezzi di artiglieria. Fuochi di sicurezza dovevano esser tenuti costantemente accesi, per le fumate di segnalazione. Per questo motivo le torri dovevano vedersi l'un l'altra.
La Reale Amministrazione delle Torri fu mantenuta in efficienza fino al 1842, quando venne soppressa.

Aggiornamento

10/9/2023 - 15:47

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