Mario De Biasi

Mario De Biasi nasce a Sois, nei pressi di Belluno, nel 1923. Deportato in Germania durante la seconda guerra mondiale, inizia a fotografare a Norimberga nel 1944 con un'attrezzatura di fortuna rinvenuta tra le macerie della città.
Rientrato in Italia, si trasferisce giovanissimo a Milano. Frequenta con successo il "Circolo Fotografico Milanese" e nel 1948 organizza la prima mostra personale.

Passato al professionismo, nel 1953 entra a far parte dello staff dei reporter di "Epoca", instaurando così un rapporto di collaborazione che durerà diversi decenni. Per questa rivista realizza alcuni dei suoi più importanti reportage: la rivolta popolare di Budapest nel 1956, l'eruzione dell'Etna nel 1964, l'alluvione di Firenze nel 1966, il terremoto in Sicilia e l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968.
In oltre cinquant'anni di attività ha fotografato tutti i principali avvenimenti nazionali e internazionali; con le sue immagini sono stati illustrati articoli, fototesti, numeri speciali di riviste e oltre 85 libri, che si aggiungono alle innumerevoli mostre personali e collettive.
Altrettanti i riconoscimenti: tra questi, l'Eric Solomon Preis a Colonia nel 1964, il premio Saint Vincent per il giornalismo nel 1982 e un premio alla carriera al Festival di Arles nel 1994.

Nel 1955 arriva per la prima volta in Sardegna. Col suo obiettivo indaga e cattura gli aspetti più curiosi e interessanti di una società ancora sostanzialmente integra nei costumi e nelle tradizioni, cogliendone però anche i primi segnali di cambiamento. Le immagini riprese nel corso dei suoi viaggi nell'isola, accompagnate dai testi di un giornalista d'eccezione, il poeta Alfonso Gatto, illustreranno su "Epoca" la serie di rubriche "L'Italia che non conosciamo". Negli anni successivi tornerà più volte nell'isola. Il suo archivio di immagini sarde è unico per qualità e varietà di temi trattati.

(Immagine di copertina: Desulo, via Lamarmora. Fotografia di Mario de Biasi, 1955)

Aggiornamento

7/3/2025 - 14:47