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Morfologia nominale

Morfologia nominale


Per quanto concerne la formazione dell'articolo determinativo, derivato dal latino, il sardo occupa una posizione molto particolare all'interno del gruppo delle lingue romanze.
Esso procede infatti dal lat. ipsu(m), ipsa(m), ipsos, ipsas, diversamente da ciò che accade nelle restanti lingue romanze, ove il punto di partenza è, generalmente, illu(m): l'articolo determinativo sardo è pertanto su (es.: su káne ''il cane''), sa (es.: sa kròka ''la chiocciola''), plurale sos (sos kánes ''i cani''), sas (sas kròkas ''le chiocciole''). Parzialmente differente è la situazione in campidanese e nelle aree linguistiche di confine tra le due macrovarianti, ove al plurale si ha, tanto al maschile come al femminile, is: dunque, ad es., is kartsònis ''i calzoni'', iṡ mígias ''le calze''. Per quanto riguarda la flessione dei sostantivi, la formazione del plurale avviene attraverso l’impiego del morfema consonantico –s: dunque, per fare alcuni esempi, singolare bákka ''vacca'' ~ pl. bákkas ''vacche'', sg. kabáḍḍu ''cavallo'' ~ pl. kabáḍḍos ''cavalli'', sg. pèđe ''piede'' ~ pl. pèđes ''piedi'', sg. banduléri ''vagabondo'' ~ pl. banduléris ''vagabondi''. Dal punto di vista storico, è interessante notare che questa modalità di formazione del plurale accomuna il sardo alle lingue romanze occidentali, ad es. lo spagnolo, ove a singolari tipo cabra ''capra'', rispondono plurali tipo cabras ''capre'', o il francese, con chèvre ~ chèvres, etc. Si osservi infine, riguardo a quest'argomento, che i primi segni della situazione descritta si intravedono in Sardegna già in epigrafi di età romana, nelle quali si hanno nominativi plurali del tipo FILIAS (per il classico filiae) e PATRONAS (per patronae). Per quanto concerne gli aggettivi, segnaliamo soltanto che essi formano il comparativo per mezzo di prus (dal lat. plus): es. gráve ''pesante'', prus gráve ''più pesante''.

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11/5/2023 - 16:44

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